Arriva un altro “no”, questa volta da parte del sindacato Fials, al trasferimento delle chirurgie dall’ospedale Businco al San Michele di Cagliari. “Contro lo smantellamento dell’oncologico, chiediamo l’intervento della politica contro questa scelta scellerata dell’Arnas Brotzu”, si legge in un comunicato a firma del segretario Giampaolo Cugliara.
“Il progetto prevede il trasferimento delle attivitĆ Chirurgiche di Ginecologia Oncologica presso lāOspedale San Michele e della S C Chirurgia Toracica ed Endoscopica degenze comprese”. Nessuna data di inizio dei lavori e nĆ© tantomeno la durata: in questi giorni sono in corso di operazione i traslochi, come il trasferimento della direzione medica di presidia. “Il 12 aprile verranno effettuati i trasferimenti della Chirurgia Toracica al 7 piano dellāOspedale San Michele. A tal proposito ĆØ importante evidenziare lāinadeguatezza e i gravi deficit strutturali dei locali che accoglieranno il reparto multidisciplinare, come la mancanza per ogni posto letto della predisposizione di gas medicali, secondo quanto previsto dalla normativa vigente sullāaccreditamento”. Un trasferimento “senza un progetto condiviso con il personale sanitario e senza un piano organizzativo chiaro, generando preoccupazioni per la continuitĆ e la qualitĆ delle cure offerte ai pazienti oncologici”.
Ignorate le soluzioni alternative proposte dagli operatori del Businco, come quella di installare sale operatorie modulari prefabbricate all’interno del presidio. “Il trasferimento della chirurgia toracica avrebbe delle ripercussioni negative sulla stessa struttura, ma anche sullāattivitĆ delle altre strutture quali, chirurgia senologica, con liste dāattesa lunghe, che rischia di essere ulteriormente penalizzata, con il concreto pericolo di un incremento della mobilitĆ passiva fuori regione”.
"Con queste scelte si continua a violare lāinalienabile diritto alla cura dei tanti pazienti sardi che migrano ogni anno verso il nord Italia alla ricerca di unāassistenza migliore, perchĆ© più organizzata e attenta ai bisogni dei malati.Questa avrebbe dovuto essere lāoccasione per costruire unāorganizzazione sanitaria allāaltezza delle sfide che affrontiamo ogni giorno.Quale sarĆ il costo di questo ennesimo monumento allāinefficienza organizzativa? L'oncologico deve essere valorizzato e non svuotato".