Un ospedale in caduta libera, rimasto orfano delle promesse della politica e, da eccellenza regionale, passato a uno di quei presídi sanitari dove si spera di non doverci mai finire. Così si presenta il Brotzu a inizio 2025 e non è più possibile nascondere la polvere sotto il tappeto. La stessa direttrice generale Agnese Foddis ha scritto una lettera, l’ennesimo sos ai vertici della politica regionale, primo destinatario l’assessore regionale della Sanità, Armando Bartolazzi: il rischio collasso è dietro l’angolo. Poi, ci pensano quotidianamente i sindacati a ricordare tutto ciò che di negativo e clamoroso sta capitando tra reparti e corridoi dell’ospedale cagliaritano. Le due foto esclusive in allegato all’articolo mostrano la situazione odierna in due reparti, quella esterna invece una delle ultime file di ambulanze.
“Allarme sicurezza pazienti e lavoratori”. Inizia così la missiva, firmata dai vertici della segreteria aziendale della Uil Fpl dell’Arnas Brotzu, Fabio Sanna e Antonina Usala, insieme all’Rls, Stefano Trogu, e già spedita tra gli altri anche al prefetto di Cagliari, all’assessore Bartolazzi e ai vari direttori capiaree del Brotzu. “Le incessanti e drammatiche recenti cronache di questi giorni non lasciano tregua ad uno dei più grandi ospedali della Sardegna come il Brotzu di Cagliari. Messo nero su bianco anche dalla stessa direzione , inviando una preoccupante e desolante comunicazione all’assessorato della Sanità dello stato in cui versa l’azienda. Da tempo abbiamo denunciato con forza a tutti i livelli il sovraffollamento dei reparti di pazienti,che richiedono cure e assistenza presso il Brotzu, un grido di allarme che a tutt’oggi è rimasto inascoltato. Continuando con questo e assordante silenzio di chi ha il potere decisionale, non fa altro che mettere a rischio la sicurezza dei pazienti e dei lavoratori stessi. Questi giorni abbiamo assistito a interminabili colonne di ambulanze davanti al pronto soccorso, dove per poter garantire la presenza di personale per ciascun paziente è stato necessario bloccare i volontari nelle medicherie con le relative barelle, con il rischio di non avere altre ambulanze a disposizione per le altre emergenze in città e non solo”.
Ecco alcuni numeri choc: “Per non parlare della situazione critica delle medicine, con non meno di 54 pazienti quasi tutti allettati,su un reparto di 38 posti letto di cui 11 nei corridoi e altri sparsi in altri reparti con solo due infermieri la notte e due Oss, che spesso devono adoperarsi per ricoverare anche dieci pazienti a notte. Anche la situazione dell’ortopedia sembra un disco rotto che nessuno vuole ascoltare, troviamo pazienti con fratture in diversi reparti come ginecologia e medicine, neurologia, ovviamente, pazienti che arrivano da tutto il Campidano e Sulcis Iglesiente non si riescono più a contare i numeri dei ricoveri!”
Altro che rombo di tuono, al Brotzu grandina disperazione: “Continuando nella drammatica situazione in cui versa l’ospedale, a causa della carenza di personale dell’endoscopia, e di una sala operatoria spesso condivisa con altre specialità, l’azienda ha chiesto che tutte le emorragie gastriche venissero dirottate in un altro ospedale. Ci chiediamo ancora perché molti infermieri e medici e Oss non scelgono il Brotzu? Ne è una testimonianza la recente determinazione Ares del 10/12/2024, per assunzione di infermieri a tempo determinato, dove per l’azienda Brotzu sono presenti in graduatoria solo 20 infermieri rispetto a numeri più cospicui delle altre aziende. La chirurgia d’urgenza è una valle di lacrime, non si fa a tempo a coprire i buchi in organico che si licenziano cinque infermieri per volta. Per non parlare della drammatica situazione dei trapianti di fegato, una delle mission dell’azienda, struttura che va avanti ormai con appena due chirurghi, compreso il direttore. Quanti chirurghi di alta professionalità sono andati via? E soprattutto ci si è chiesti perché? Ma dove si vuole andare in queste condizioni? Che assistenza si può garantire? E quali sono le responsabilità medico legali in caso di errore davanti a questa drammaticità. La lista dei reparti con forti criticità sarebbe veramente interminabile. Chiediamo a tutti in indirizzo un intervento urgente con l’apertura di un tavolo tecnico per affrontare con massima celerità le problematiche che affliggono il Brotzu”. Se ciò non accadrà, i vertici della UIL Fpl hanno già ma mani belle pronte e sgranchite per reggere megafoni e bandiere: “Siamo pronti a mettere in atto tutte le forme di lotta per la sicurezza dei lavoratori e dei pazienti stessi, non escludendo lo stato di agitazione”.