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Cagliari, allacci abusivi e pozzetti coperti dall’asfalto: il caos delle fogne a Sant’Elia

Puzzano e inquinano: emergenza liquami nel rione. Comune e Regione cercano di risolvere il problema, ma emerge una situazione critica. I parcheggi sono stati trasformati, senza autorizzazione, in case e garage privati. E gli scarichi sono stati coperti dal bitume. E ora sarà necessario trovarli con i georadar
Ennio Neri

Abusi e sottoservizi introvabili da cercare col georadar. Da decenni le fogne a Sant’Elia saltano e favoriscono la fuoriuscita di liquami che invadono il quartiere, ammorbando l’aria. Così Comune, Regione e Area (l’ente regionale proprietario degli alloggi) hanno deciso  di mettere mano al problema con 20 milioni di euro del Pnrr. Ma è emersa una situazione caotica relativa alle infrastrutture fognarie del rione che rischia di complicare gli interventi.

Intervenire sul sistema idrico-fognario del quartiere Sant’Elia è ormai un’emergenza. Area ha posto in essere le attività per la progettazione dei nuovi sottoservizi e la giunta regionale ha deciso di dare impulso e coordinamento tra gli interventi di riqualificazione che Area deve attuare e gli interventi di rigenerazione urbana che il Comune di Cagliari si appresta ad attuare con le risorse del Pnrr

E’ stato stabilito il trasferimento al Comune di Cagliari da parte di Area del progetto esecutivo relativo al rifacimento delle reti idrico fognarie nel quartiere Sant’Elia e l’impegno del Comune a dare esecuzione al progetto. L’intervento riguarda il rifacimento delle condotte idriche e fognarie al servizio degli edifici di quartiere di competenza di Area (palazzi Lame e Favero), che negli ultimi anni risultano in sofferenza e soggetti a continui e gravosi interventi a causa dei materiali posti in opera oramai obsoleti e non adatti alla situazione dei luoghi.

Ma durante i sopralluoghi sono emersi numerosi problemi, denunciati da Ugo Corda tecnico incaricato da Area.

Il primo è quello degli abusi. I piani pilotis delle costruzioni, originariamente adibiti a parcheggio, sono stati chiusi, probabilmente in modo abusivo, realizzando per lo più abitazioni e, in minor quantità, garage e attività varie. Per cui è necessario capire, se nella determinazione del carico antropico necessario per il calcolo delle sezioni delle tubazioni idrico e fognarie, si deve tener conto o meno situazione e quindi del maggior numero di abitanti. Oltre a ciò, si sono verificate chiusure abusive anche di tratti di “passaggi” dove sono posizionati le linee fognarie esistenti con i corrispondenti allacci alle colonne dei palazzi.

C’è poi la questione delle reti esistenti che risultano di difficile individuazione. Le planimetrie dei sotto servizi messe a disposizione sia dal Comune di Cagliari che dalla società Abbanoa e dalla stessa Area “non risultano attendibili e veritiere, poiché sono state eseguite delle modifiche”. Inoltre Area non ha messo a disposizione gli elaborati progettuali dell’area d’intervento “poiché non rintracciati presso gli archivi dell’Azienda”. Parte delle condotte cittadine sulle quali l’amministrazione dovrà intervenire non sono evidenziate sulle carte e non si conoscono né i tracciati né tantomeno le profondità di posa della tubazione, fattori indispensabili soprattutto per le fognature delle acque nere e meteoriche.

Sempre nel corso dei sopralluoghi non è stato possibile aprire tutti i pozzetti su strada che tra l’altro in gran parte risultano ricoperti di asfalto e quindi non facilmente individuabili. Non sono state fornite carte progettuali con l’indicazione della posizione esatta delle condotte, delle quote di posa delle stesse e così la progettazione in corso almeno per quanto riguarda i recapiti sui collettori cittadini avrà un certo margine di incertezza. Così sarà necessario prima delle operazioni di scavo verificare i tracciati interferenti delle condotte, cavidotti, linee elettriche, linee telefoniche, ecc., con un’opportuna campagna di rilievi con idonee attrezzature (georadar, ecc.) per verificare l’esatta ubicazione planimetrica e altimetrica dei sotto servizi.

Infine è stata registrata la mancanza della delimitazione fisica dei lotti (con particolare riferimento all’area di pertinenza dei palazzoni). Il lotto catastale è unico, ma non risultano individuate le pertinenze degli edifici, le strade, le piazze e quant’altro.

Per risolvere il problema è stato dato un incarico professionale per il frazionamento catastale, che risulterebbe in visione al Comune di Cagliari per l’approvazione, prima della presentazione definitiva all’Agenzia del Territorio (il Catasto) della pratica

Le opere di urbanizzazione saranno cedute in parte al Comune di Cagliari (rete fognaria acque meteoriche) ed in parte ad Abbanoa che gestiste la rete idrica e la rete fognaria (acque nere).

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