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Al Santissima Trinità in arrivo un mini reparto per i detenuti

L’idea è dell’assessore regionale alla sanità Bartolazzi che oggi ha incontrato le organizzazioni sindacali della polizia penitenziaria Sappe, Uil Pa e Uspp per affrontare le problematiche sanitarie all’interno delle carceri sarde
La Redazione

Un reparto per i detenuti al Santissima Trinità. L’idea è dell’assessore regionale alla sanità Bartolazzi che oggi ha incontrato le organizzazioni sindacali della polizia penitenziaria Sappe, Uil Pa e Uspp per affrontare le problematiche sanitarie all’interno delle carceri sarde che si stanno riflettendo negativamente sul servizio della polizia penitenziaria.

Nell’incontro stata evidenziata l’urgente necessità di istituire una volta per tutte le camere di sicurezza negli ospedali delle città dove sono presenti gli istituti penitenziari con maggiori necessità operative e con frequenti ricoveri di detenuti. Sono i “repartini ospedalieri”, ritenuti indispensabili per la gestione dei detenuti in sicurezza e per evitare criticità che possano coinvolgere gli altri operatori e compromettere l’incolumità dei cittadini.

Al momento gli interventi più urgenti sono richiesti a Cagliari per i frequenti ricoveri in ospedale di numerosi detenuti. Bertolazzi ha avuto occasione di visionare personalmente dei locali presso l’ospedale Santissima Trinità che sarebbero praticamente pronti per essere adibiti a repartino ospedaliero e che potrebbe diventare facilmente operativi con pochi interventi.

E’ stato ribadito che la presenza costante del medico all’interno del carcere “è di fondamentale importanza sotto vari aspetti, sia di natura assistenziale nei confronti dei numerosi pazienti/detenuti sia sotto il profilo della gestione operativa delle varie dinamiche interne. Fra l’altro l’assenza di un presidio sanitario causerebbe un ricorso indeterminato degli operatori del 118 distogliendogli da interventi ben più seri di quelli che, di fatto, si dimostrano le urgenze provenienti dalle strutture penitenziarie”.

Bartolazzi si è mostrato disponibile e propositivo in merito alle tematiche prospettate, “ma le organizzazioni sindacali”, si legge nel comunicato di Fais, Cireddu e Cara rispettivamente di Sappe, Uilpa e Uspp, “non staranno di certo ad aspettare le “calende greche” e saranno pronte a richiedere informazioni sulle iniziative adottate per la risoluzioni delle problematiche trattate”.

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