
Asma e bronchite cronica, patologie respiratorie di cui sono tanti a soffrire. Dall’agopuntura però ecco un valido aiuto contro queste malattie. A spiegarlo, nella rubrica che il nostro giornale dedica alla salute, è il dottor Mauro Moscatelli, medico chirurgo specialista in Medicina Generale, Agopuntura, Medicina Cinese, Riflessoterapia e Tecniche Complementari di Cagliari.
Da una parte l’asma, malattia infiammatoria cronica delle vie aeree, caratterizzata dall’ostruzione generalmente reversibile dei bronchi; dall’altra, invece, la bronchite cronica, caratterizzata da una ostruzione irreversibile delle vie aeree di varia gravità. Insieme a queste patologie si aggiunge anche la rinite allergica o vasomotoria.
“L’agopuntura può aiutare in questo tipo di patologie per le sue diverse azioni- spiega lo specialista Moscatelli – dato che ha una
azione sulla dilatazione dei bronchi, sulla riduzione delle secrezioni bronchiali, sulla vasocostrizione della mucosa nasale, nonché un’azione antiinfiammatoria e rilassante”. A dimostrarlo ci sono diversi studi, secondo i quali l’agopuntura “può portare alla riduzione delle citochine pro-
infiammatorie nel tessuto diaframmatico in modo da ridurre la degradazione proteica del tessuto muscolare e l’atrofia, migliorando quindi la risposta diaframmatica, muscolo fondamentale della respirazione”.
Agopuntura spesso definita “alternativa” alla terapia farmacologica tradizionale. Ma lo specialista Moscatelli preferisce parlare di “terapie integrate”, dove quella farmacologica può essere affiancata dall’agopuntura per mantenere il minor uso di farmaci necessario, ridurre
le riacutizzazioni e migliorare la qualità di vita del paziente”.
L’asma, la broncopomite cronica e la rinite sono patologie che necessitano di utilizzo anche quotidiano di farmaci per
l’infiammazione cronica sottostante, ma alcune volte è necessario aumentare la dose o il numero di farmaci prescritti a cause delle riacutizzazioni e la complessità della patologia. “L’agopuntura può sicuramente aiutare in questo senso così come nelle forme meno gravi per gestire meglio le riacutizzazioni e usare il dosaggio minimo utile di farmaco”, spiega Moscatelli.
“Il polmone descritto dai testi di Medicina Tradizionale Cinese ha più funzioni rispetto a quelle che conosciamo. Infatti è considerato come una vera e propria barriera posta al confine tra il corpo umano e l’ambiente esterno. La sua funzione, in quest’ottica, viene estesa anche alla cute ed al sistema immunitario:un organo che ci difende dal mondo esterno con un tipo di energia la WEI QI, dove la traspirazione della pelle crea una barriera che impedisce agli agenti patogeni esterni di attaccarci”.
Dalla pelle dunque, nella visione della medicina cinese, un organo di difesa e di “scambio di emozioni con chi ci circonda, perché attraverso di essa stringiamo la mano, abbracciamo e veniamo in contatto con chi ci circonda. In questo senso il polmone in medicina cinese è l’organo che può essere intaccato quando la nostra vita do relazione con il mondo ha qualcosa che non và: la sua emozione allora è la tristezza. In questo senso il sentirsi oppressi e la mancanza d’aria sono dei sintomi spesso anche psicologici che in medicina cinese vanno trattati con i punti del polmone, che manchi l’aria perché hai una patologia respiratoria o perché sei una situazione che non ti fa respirare ha esattamente la stessa importanza e spesso anche dei punti simili da trattare”.