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Allarme povertà, dati agghiaccianti: “A rischio il 41% dei sardi”

Dal 2020 al 2023 le famiglie sarde hanno perso in media 2 mila euro di reddito per effetto dell’inflazione e hanno visto aumentare il costo di energia e cibo. Al 31 dicembre 2023, l’Isola, con 1,5 milioni di abitanti, registrava 439 mila persone in condizioni economiche precarie: quasi una su tre
La Redazione

Dal 2020 al 2023 le famiglie sarde hanno perso in media duemila euro di reddito per effetto dell’inflazione e hanno visto aumentare il costo di energia e cibo. Al 31 dicembre 2023, l’Isola, con 1,5 milioni di abitanti, registrava 439.000 persone in condizioni economiche precarie: quasi una su tre. Lo denunciano le Acli sulla base di un’analisi degli ultimi dati Istat.

    La Sardegna quindi, non sfugge alla morsa della fragilità sociale, le statistiche mostrano infatti un diffuso malessere economico. Nel 2023, il 69,3% delle famiglie ha avuto difficoltà a mettere da parte dei risparmi. Mentre il 56,6% ha dichiarato di non riuscire a far fronte a spese impreviste. Le difficoltà economiche si fanno sentire e per molte famiglie arrivare a fine mese è diventato un’impresa. Secondo il report, il 41,2% delle famiglie vive con difficoltà o grande difficoltà economica e solo il 7,5% ha dichiarato di affrontare la propria situazione economica con facilità o molta facilità.

     Quest’analisi, spiegano le Acli, svela un quadro fragile, con un rischio di povertà che colpisce profondamente una larga fascia di popolazione. Il 35,7% delle famiglie ha valutato le proprie risorse economiche come scarse o assolutamente insufficienti e si riscontra un peggioramento della propria condizione economica rispetto all’anno precedente, situazione aggravata dall’inflazione e dai costi energetici sempre più proibitivi.

    “La povertà delle famiglie sarde continua ad essere costante, la percezione di essere in stato di bisogno impedisce perfino di pensare a possibili vie d’uscita e non si riesce nemmeno a mettere da parte qualcosa per affrontare possibili imprevisti – dichiara Mauro Carta, presidente delle Acli della Sardegna -. Chiediamo che le forze politiche si interroghino sulle ragioni profonde di questa difficile situazione e agiscano al più presto”.

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