Chiuso nel 2020 per colpa del Covid, con i gestori dell’epoca impossibilitati a pagare 4500 euro mensili di affitto al Comune di Cagliari, nel Parco della Musica riapre il bar. Non più un bistrot come in passato, ma una più semplice caffetteria. Serrande rialzate da una decina di giorni, per piazzare tavolini e sedie fuori bisognerà attendere la primavera. Certo, è una “piccola” rivoluzione nell’area green aperta quattordici anni fa in pompa magna dall’allora sindaco Emilio Floris ma con una serie di pecche all’interno, documentate, tra altezze dei parcheggi sotterranei giudicate sbagliate e minuzie quali l’assenza di una fontanella che sia una tanto nell’area di piazza Nazzari, dove a breve aprirà il mercato provvisorio, quanto tra la palizzata del Lirico i cancelli di via dei Giudicati. I prezzi? Almeno sinora popolari: un caffe costa un euro, un bicchiere d’acqua 30 centesimi, cifre totalmente diverse da quelle che si trovano nel rione di San Benedetto o alla Fonsarda.
E, intanto, c’è già chi vede nella riapertura del bar un primo ma importante passo per far ritornare appieno le famiglie e i cittadini tranquilli nel Parco della Musica: “Ben venga la riapertura del punto ristoro, ricordo che quel parco rappresenta un polmone verde unico per i cagliaritani che lo frequentano ogni giorno. Spero che l’attività di ristorazione rappresenti un punto fermo per rendere più vivibile e pulito il parco che, purtroppo nei fine settimana, diventa meta di gruppi di giovanissimi che eccedono nel bere e nel baccano”, afferma, dopo avere ricevuto varie segnalazioni da parte dei residenti della zona, il consigliere comunale di FdI, Pierluigi Mannino. “Quello deve essere un luogo di pace e tranquillità per le famiglie e i cittadini”.