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Ok alle aree idonee per le rinnovabili: “Ora giù i costi delle bollette per i sardi”

La governatrice: “La transizione energetica la gestiremo noi. Questa per noi è una sfida trasformativa che ferma la speculazione e blocca il consumo selvaggio di suolo. Nessuna frattura col popolo sardo”
La Redazione

Il consiglio regionale ha appena approvato il Dl 45 “Disposizioni per l’individuazione di aree e superfici idonee e non idonee all’installazione di impianti a fonti rinnovabili”. La Sardegna è la prima Regione d’Italia ad approvare una legge sulle aree idonee con circa 3 mesi di anticipo rispetto alla nuova scadenza prevista dal Governo.

“La Sardegna, da tempo considerata un fanalino di coda, oggi diventa un modello di tutela e pianificazione del territorio per le altre Regioni italiane”, dichiara la governatrice Alessandra Todde, “quando siamo arrivati al governo della Sardegna, abbiamo trovato un territorio spaventato e abbiamo respirato la preoccupazione dei sardi rispetto alle speculazione energetica.

Noi l’abbiamo capito assumendoci la responsabilità di amministrare, di confrontarci e di cercare, con i mezzi a disposizione, di risolvere la situazione”.

La Todde accusa chi ha cercato la contrapposizione e lo scontro o di cavalcare la paura della gente, “di trovare colpevoli a fronte di una situazione che non è nata oggi e nemmeno negli ultimi 8 mesi, ma è nata negli ultimi 20 anni. Siamo orgogliosi”, aggiunge, “di aver presentato un modello virtuoso di transizione ecologica ed energetica basato sullo sviluppo sostenibile, sulla tutela dell’ambiente, sul rispetto del suolo, del paesaggio, dei territori e dei cittadini sardi.  Con questa legge, non solo decliniamo i criteri che rendono un’area idonea o non idonea all’installazione di impianti rinnovabili, ma stanziamo, da qui al 2030, circa 700 milioni di euro per le comunità energetiche, impianti fotovoltaici, accumuli di energia elettrica per autoconsumo, con incentivi – anche a fondo perduto – destinati a cittadini, Comuni, imprese, privati ed enti regionali e comunità energetiche. Tutti gli impianti, sia quelli nuovi che quelli in corso di autorizzazione, potranno essere realizzati solo se ricadenti nelle aree idonee. Questa per noi è una sfida trasformativa che ferma la speculazione e blocca il consumo selvaggio di suolo. Abbiamo l’ulteriore obiettivo di tagliare i costi delle bollette per i sardi”, così la Presidente Alessandra Todde sui social.

“Sin dal principio abbiamo capito la preoccupazione dei sardi di vedere trasformato il loro territorio in un’area industriale, l’abbiamo capita talmente bene da esserci assunti la responsabilità di governare, di confrontarsi, di cercare con i mezzi disponibili di risolvere la situazione”. Ha dichiarato in Aula ripercorrendo nel suo intervento in Aula la genesi del disegno di legge sulle aree idonee che è stato appena approvato dal Consiglio regionale e non manca di togliersi qualche sassolino. “Oggi mettiamo una prima pietra, ma dobbiamo proseguire con il lavoro da fare, con il confronto e far capire e condividere con i nostri concittadini che siamo dalla stessa parte, che la frattura che tanto è stata voluta e cercata tra i sardi non c’è, perché noi siamo un popolo unito che vuole reagire a questo tsunami che ci è capitato sulle spalle”, ha aggiunto.

    Todde ha ricordato il percorso di condivisione con le amministrazioni locali: “Abbiamo girato la Sardegna incontrando tutti i sindaci del territorio, confrontandoci con loro, con i comitati e con tutte le persone che volevano trovare una soluzione. Certamente non abbiamo potuto lavorare con chi non voleva confrontarsi”, ha precisato.

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