Nuova operazione antidroga da parte della Polizia Penitenziaria nel carcere di Cagliari-Uta. A dare la notizia è Luca Fais, segretario per la Sardegna del Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria, che informa di due blitz condotti dai Baschi Azzurri.
“Il primo è avvenuto domenica, durante la visita di una familiare al detenuto: una donna ha prima sfilato la sostanza di stupefacente celata nel reggiseno, l’ha occultata all’interno in un sacchetto di patatine, poi preso dal detenuto per essere nascosta all’interno di una fasciatura presente nel braccio. Tale comportamento, molto anomalo, non è sfuggito al personale di Polizia Penitenziaria che, al termine del colloquio, ha sequestrato 33 grammi di hashish, 22 grammi di cocaina e un grammo di marijuana”.
“La seconda operazione – prosegue il sindacalista – è stata eseguita ieri con il sequestro di 34 grammi di cocaina nascosta nei locali comuni della lavanderia. Le due operazioni sono il frutto di un costante lavoro investigativo che continua ad essere portato avanti con risultati eccellenti da parte del personale dell’istituto di Uta, nonostante la grave carenza di personale e le difficili condizioni lavorative derivate dall’aumento esponenziale del numero di detenuti che sovraffolla il carcere che ad oggi contiene 750 detenuti a fronte di una capienza massima di 500”.
Il segretario generale del Sappe, Donato Capece, evidenzia “che nelle carceri italiane il 30% circa dei detenuti è tossicodipendente ed anche più del 20% degli stranieri ha problemi di droga e che nonostante l’Italia sia un Paese il cui ordinamento è caratterizzato da una legislazione all’avanguardia per quanto riguarda la possibilità che i tossicodipendenti possano scontare la pena all’esterno, i drogati detenuti in carcere sono tantissimi”.