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Aree idonee per eolico e fotovoltaico in Sardegna: consiglio regionale verso l’accordo

Prove di avvicinamento tra la maggioranza e l’opposizione sul ddl 45 che definisce gli spazi opportuni per l’installazione di impianti di energia rinnovabile: “Un notevole passo avanti”, dichiara il presidente del consiglio Piero Comandini
La Redazione

Prove di avvicinamento in Consiglio regionale tra la maggioranza e l’opposizione sul ddl 45 che definisce le aree idonee e non, a ospitare impianti di energia rinnovabile.    Dopo alcuni giorni di stallo, questa mattina la posizione è cambiata e vira verso un’apertura.
    Non un passo indietro, tengono a precisare gli esponenti del centrosinistra fuori dai microfoni: “Semmai si è fatto un notevole passo in avanti – dichiara il presidente dell’Assemblea, Piero Comandini – siamo di fronte a una legge importante per il futuro energetico della nostra isola in termini ambientali e di autonomia, quindi il senso di responsabilità di tutte le forze politiche, anche di minoranza di contribuire a scrivere il testo migliore, è un passo in avanti”.

Non mancano i distinguo: “Da parte nostra non è mai mancata la volontà di aprire un dialogo tanto con l’opposizione consiliare, quanto con i movimenti dei cittadini – sottolinea Francesco Agus, capogruppo dei Progressisti -. Adesso in poco tempo dobbiamo essere in grado di migliorare la legge”. Sui possibili punti di caduta Agus ipotizza modifiche all’articolo 3, sulle deroghe ai Comuni e ulteriori spinte sulle comunità energetiche, al centro anche di una proposta di legge presentata dall’opposizione”. “Proveremo a fare la proposta unitaria della minoranza per arrivare alla migliore legge possibile”, dice Umberto Ticca.    Tirano dritto i comitati dopo l’incontro con i capigruppo di maggioranza per tentare una mediazione: “Sapevamo che non potevamo aspettarci niente – spiega Michele Zuddas, avvocato portavoce della rete, in sciopero della fame da oltre due settimane – attenderemo l’esito della legge e vedremo se rivedranno l’articolo tre sulle deroghe. Ma noi andremo avanti e siamo pronti anche a chiedere il referendum”. 

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