Seguici

Per ricevere gli aggiornamenti di Cagliari News nella tua casella di posta, inserisci la tua e-mail nel campo sottostante.

Premendo il pulsante Iscriviti, confermi di aver letto e di accettare la nostra Informativa sulla privacy
Francesca Rarità e Margherita Sechi Francesca Rarità e Margherita Sechi

Ha un tumore e sceglie di farsi curare a Cagliari: “Attendo di essere operata da marzo”

La 64enne Margherita Secchi, di Olbia, scopre un cancro maligno alla cervice. Le consigliano di andare a Milano ma preferisce il Brotzu: “Mamma pensava di essere contattata entro un mese per l’operazione ma tutto è terribilmente fermo”, spiega la figlia. E ci sono anche altri gravi problemi: ecco quali
Paolo Rapeanu

Intervento per il tumore in ritardo: l’odissea di Margherita Secchi.

Intervento per il tumore in ritardo: l’odissea di Margherita Secchi. Un tumore alla cervice, maligno e diagnosticato con una Pet, porta la vita di Margherita Secchi ad essere stravolta a 64 anni. La donna, residente a Olbia, con la diagnosi tra le ma i si rivolge ad un centro specializzato. Non generico, come l’ospedale di Olbia. Insieme alla figlia, la 33enne Francesca Rarità, fa delle ricerche ascolta le testimonianze di persone che in passato hanno avuto problemi simili.

“Ci è stato consigliato di rivolgerci direttamente a Milano allo Ieo o, volendo rimanere in Sardegna, di rivolgerci al reparto di Ginecologia Oncologica di Cagliari, al Brotzu, in quanto il primario del reparto è particolarmente bravo. Dopo vari ragionamenti abbiano optato per Cagliari”, spiega la figlia. Ma poi capita che il primario vada in malattia, non ci sia un sostituto e anche quello di Margherita Secchi diventi un nome e un cognome “risucchiato” nelle lungaggini della sanità sarda. Ecco, in un preciso racconto della figlia, cosa è successo e com’è, oggi, la situazione.

Lo stallo

“Il 22 marzo mamma ha fatto la Pet perché le è stato diagnosticato un tumore maligno alla cervice, dalla quale sono state però, individuate anche 2 macchioline nel fegato. Da li a breve, in genere dopo 4 settimane, avrebbero contattato mamma per fissare la data dell’operazione. Ma da quel giorno non si è più fatto sentire nessuno, di settimane ne sono passate tate e ad oggi la situazione è in assoluto stallo”.

“Solo perché contattati da noi, siamo venute a scoprire che il professore di riferimento non potrà operarla perché è in malattia e non si sa quando riprenderà a lavorare, nessuno sa nulla, non ci forniscono nessuna alternativa o informazione su cosa prevede il loro protocollo in questi casi. Il giorno 26 maggio ho contattato il reparto per avere maggiori informazioni per poter eventualmente parlare con il sostituto o anche solo per chiedere di ritirare la cartella clinica, visto il mancato supporto, dovuto da un loro problema interno.

Ho chiesto se non altro quali fossero le tempistiche per il rilascio della cartella clinica cosí da poterci rivolgere da un’altra struttura. Mamma attende un intervento in laparoscopia della asportazione massa tumorale nella cervice. Oggi ho chiamato e, dopo una lunga serie di rimbalzi da un numero all’altro ci spiegano che è impossibile prendere un appuntamento di qualsiasi genere visto che i dottori non parlano al telefono. Ho anche spiegato che essendo noi di Olbia è difficoltoso andare in ospedale a Cagliari senza neanche avere la sicurezza di essere, dopo tutto il giorno di attesa, poi ricevute”. E il calvario continua, purtroppo, anche a un respiro dall’inizio dell’estate 2025.

Per ricevere gli aggiornamenti di Cagliari News nella tua casella di posta, inserisci la tua e-mail nel campo sottostante.

Premendo il pulsante Iscriviti, confermi di aver letto e di accettare la nostra Informativa sulla privacy