C’erano gli amici di una vita, quelli conosciuti sui campi da calcio ma anche i genitori dei bambini ai quali ha insegnato a dare i primi calci a un pallone, ovviamente moglie, figli e tutti i parenti e anche i colleghi di lavoro. Il funerale di Tore Piras, l’elettricista 55enne morto sabato 31 maggio nel terribile incidente che l’ha visto protagonista sulla Statale 195, proprio all’ingresso di villa San Pietro, paese nel quale viveva da tempo, ha visto una grossa partecipazione. Strapiena la chiesa di Santa Vittoria a Sarroch, c’è chi ha seguito le esequie in religioso silenzio vicino alla scalinata.
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All’uscita della bara, con tanti mazzi di fiori lasciati sul percorso, tutti si sono fermati per dedicare a Tore Piras una canzone de I Nomadi, “Canzone per un’amica”. Il testo parla di una persona al volante di un’auto che non sa, ovviamente, che sta per avere un incidente mortale. Proprio come è capitato al cinquantacinquenne due giorni fa: l’ennesima croce sulla “maledetta” Sulcitana.
