“No parco eolico ad Arbus”
No netto del Comune di Arbus a un mega progetto legato alla pale eoliche nel tratto di mare della Costa Verde. Lo scorso 22 maggio l’amministrazione comunale ha ricevuto dall’assessorato regionale della Difesa dell’ambiente una comunicazione ufficiale relativa al progetto Shardana. “Un parco eolico off-shore da 990 Megawatt, composto da 55 pale alte, al mozzo, 190 metri mentre il diametro del rotore è di 260 metri, quindi ognuna alta quanto la torre Eiffel, ovvero circa 320 metri, proposto dalla società Renewable Energies Limited. Il progetto è ora in fase di valutazione presso il ministero dell’Ambiente e della sicurezza energetica”, fanno notare il vicesindaco e assessore comunale dell’Ambiente, Simone Murtas, e l’assessore comunale di Urbanistica e Lavori Pubblici, Alessandro Pani.
Dati che servono per far capire il perchè del gigantesco “no” all’altrettanto gigantesco progetto legato all’energia rinnovabile.
“Il tratto di mare individuato si affaccia su uno dei paesaggi più iconici e fragili della Sardegna: la Costa Verde”.
Un patrimonio naturale che comprende località come Piscinas, Funtanazza, Porto Palma, Torre dei Corsari, Pistis e Capo Pecora”, viene ricordato dal Comune, sempre in merito all’ipotetico parco eolico ad Arbus. “Arbus è il secondo comune costiero e il terzo per estensione territoriale della Sardegna”.
No pale
“Un territorio che paga già un prezzo altissimo con l’industrializzazione mineraria, con la mancata bonifica ambientale e con vincoli paesaggistici che vengono rispettati quotidianamente da cittadini e istituzioni locali. Abbiamo analizzato con attenzione i documenti disponibili sul portale nazionale Via”, proseguono Murtas e Pani. “In particolare, le tavole 25 e 26 dimostrano con chiarezza che l’impatto visivo dell’impianto sarà significativo: le pale saranno visibili da tutta la costa e persino oltre la catena montuosa dell’Arcuentu, a oltre 40 chilometri di distanza. Nella relazione generale, il proponente afferma di aver scelto l’area per limitare l’impatto sul paesaggio. Ma le simulazioni fotografiche e gli studi di intervisibilità prodotti dalla stessa società dimostrano l’esatto contrario”.
Piscinas viene descritta negli elaborati progettuali come un tratto di costa “suggestivo, dove si mescolano sabbia dorata, rocce brune e mare azzurro”. Eppure, “è proprio di fronte a quel tratto che si propone un intervento industriale che ne altererebbe per sempre il valore visivo e culturale”.
Simone Murtas è netto: “rRitengo inaccettabile che un impianto di tali dimensioni venga anche solo ipotizzato davanti a un territorio così delicato, vincolato sin dal decreto ministeriale del 27 agosto 1980 Per qualunque piccolo intervento in queste aree è necessario ottenere complesse autorizzazioni paesaggistiche. Per un progetto da quasi 1000 Megawatt, invece, ci si limita a osservare. Chi rappresenta il territorio non può rimanere in silenzio. Spero che la Regione e il Ministero, competenti in materia, tutelino un paesaggio vincolato su tutti i fronti. Il silenzio, in questi casi, equivale a complicità”.
Come assessore comunale all’Urbanistica, Alessandro Pani sottolinea: “Ho svolto per anni il ruolo di responsabile dell’ufficio tecnico del Comune e conosco nel dettaglio le norme di tutela del paesaggio. Trovo profondamente scorretto che mentre qualsiasi piccola opera locale viene sottoposta a rigorosa verifica paesaggistica, un impianto industriale galleggiante da 55 pale possa affacciarsi sulla Costa Verde con un intervento che non tiene minimamente conto del nostro equilibrio economico, paesaggistico e ambientale. I documenti progettuali dimostrano che l’impianto sarà chiaramente visibile da tutte le località costiere del Comune. È un impatto che non può essere ignorato né minimizzato”.
Per queste ragioni, è stata convocata d’urgenza la commissione Urbanistica per giovedì 29 maggio, in cui verranno analizzati tutti gli elaborati e predisposte le osservazioni formali del Comune La questione sarà successivamente discussa in Consiglio comunale, “con l’obbiettivo di costruire una posizione chiara, condivisa e determinata da parte di tutto l’ente. Il Comune di Arbus è pronto a difendere la Costa Verd. Lo faremo con serietà, con forza e con senso di responsabilità. E Arbus è il cuore del Medio Campidano. Questa terra non si tocca. E noi non ci tireremo indietro”.