Il Comune di Quartu partecipa all’iniziativa di solidarietà per i palestinesi di Gaza.
Anche il Comune di Quartu ha deciso di unirsi alla campagna nazionale “50.000 sudari per Gaza”, un’iniziativa di forte impatto simbolico e civile che punta i riflettori sull’emergenza umanitaria in Palestina e sulla strage di civili innocenti provocata dal protrarsi del conflitto nella Striscia di Gaza.
Con l’adesione alla campagna, l’Amministrazione comunale esprime solidarietà al popolo palestinese, denunciando apertamente la brutalità della guerra che, da mesi, colpisce indiscriminatamente bambini, donne, anziani e persone inermi. Il sudario, oggetto centrale della mobilitazione, rappresenta un gesto semplice ma profondamente umano: un segno di pietà, di cura e di rispetto verso le vite spezzate, trasformandosi in un atto di denuncia contro l’ingiustizia e l’indifferenza della comunità internazionale.
L’iniziativa prende il nome da un numero drammaticamente reale: 50.000 sudari sono stati cuciti, disposti, esposti o immaginati per simboleggiare le migliaia di vittime che la guerra ha già causato, e per richiamare la coscienza collettiva a una riflessione urgente e necessaria. Il messaggio è chiaro, diretto e senza compromessi: “Fermatevi”.
Il Comune di Quartu, con questo gesto, non prende solo posizione politica, ma lancia un appello alla pace, al dialogo e al rispetto dei diritti umani, rinnovando il proprio impegno in favore della nonviolenza e della tutela della vita. È anche un modo per sensibilizzare la cittadinanza, affinché ciascuno possa sentirsi parte di una comunità più grande che non resta a guardare, ma si mobilita, anche attraverso gesti simbolici, per dire no alla guerra e sì alla dignità di ogni essere umano.
Il sindaco Milia
«Non possiamo restare indifferenti di fronte a una tragedia di tale portata – ha dichiarato il sindaco Graziano Milia – ogni sudario è un abbraccio a chi non c’è più, un grido contro l’ingiustizia e un invito a fermarsi e riflettere. Quartu vuole essere presente, consapevole e solidale».
Con la sua adesione, Quartu Sant’Elena si unisce a decine di altri Comuni, associazioni, scuole e cittadini che, in tutta Italia, stanno contribuendo a costruire una memoria collettiva e una coscienza civile che si oppongano a ogni forma di violenza e sopraffazione.