Un viaggio in Francia, “intermedio”, con partenza dalla sua Selargius, per poi raggiungere l’Ucraina e arruolarsi nella Legione Internazionale per combattere i russi. Una decisione che Manuel Mameli, 25enne sardo, aveva preso in totale libertà, vista la maggiore età, ma con il “no” del padre e della madre. I suoi genitori, insieme alla sorella del venticinquenne, sanno almeno da due giorni che il loro caro è scomparso: per la morte manca solo l’ufficialità del console, ma le informazioni diramate dagli altri combattenti all’ambasciata italiana sono chiare: fatale un drone russo, che ha ucciso il sardo e almeno altri quattro soldati. Sui social sono numerosi i messaggi di chi conosceva Manuel Mameli: c’è chi aveva chiacchierato tante volte con lui in palestra, per esempio, instaurando quasi un rapporto di amicizia, e ora guarda incredulo la sua immagine (la stessa di questo articolo) del contatto di WhatsApp.
Poche altre informazioni circolano sul ragazzo, anche perchè mancava da un po’ di tempo dalla Sardegna. Prima di partire all’estero aveva lavorato in un locale food di Cagliari. Il sindaco di Selargius, Gigi Concu, è in contatto coi genitori del giovane, insieme a qualche altro esponente della maggioranza comunale. Stando a quanto emerso sinora, i genitori avrebbero provato, in vari modi, a far cambiare idea al figlio, ma la sua decisione di partire e raggiungere l’Ucraina si è rivelata irremovibile. E, stando alle notizie sinora arrivate dalla zona di guerra, purtroppo fatale.