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Cagliari, nuove cure contro l’endometriosi: “Colpita una donna su 10”

A palazzo Doglio presentata la seconda fase di “Cagliari ENDometriosis 2025”. Nuove strategie per combattere la malattia invisibile
La Redazione

Presentata a palazzo Doglio la seconda fase del progetto “Cagliari ENDometriosis 2025”. Nuove cure per combattere l’endometriosi, malattia invisibile che colpisce una donna su dieci.

Nuove cure contro l’endometriosi. Si è svolta ieri, nell’Hotel Palazzo Doglio, la conferenza stampa di presentazione della seconda fase del progetto “Cagliari ENDometriosis March 2025”, iniziativa nata dalla collaborazione tra il Rotary Club Cagliari Nord e il Dipartimento di Scienze Chirurgiche dell’Università degli Studi di Cagliari. L’obiettivo è chiaro: promuovere conoscenza, sensibilizzazione e ricerca su una patologia cronica che colpisce una donna su dieci in età fertile e che troppo spesso rimane sottovalutata.

A sostenere questa nuova fase, si sono aggiunti anche AIDDA ETS – Delegazione Sardegna e il Gruppo Forte Village, impegnati attivamente nella raccolta fondi per l’acquisto di un ecografo di ultima generazione destinato alla Clinica Ostetrica e Ginecologica Universitaria di Cagliari. Al fianco del progetto anche l’associazione Giulia Giornaliste Sardegna, che lavora da anni per un’informazione sanitaria libera dagli stereotipi di genere.

Durante l’incontro è arrivato anche un importante riconoscimento per la sanità sarda: il Prof. Stefano Angioni, direttore della Clinica Ostetrica e Ginecologica e responsabile del Centro Endometriosi dell’AOU di Cagliari, ha ricevuto la nomina a membro del Tavolo Tecnico nazionale sul dolore pelvico cronico istituito presso il Ministero della Salute. Un incarico che rafforza il ruolo della struttura cagliaritana nei processi decisionali e scientifici a livello nazionale, soprattutto in ambito di prevenzione, diagnosi precoce e trattamento dell’endometriosi e della vulvodinia.

I numeri della crisi demografica e il ruolo dell’endometriosi

Nuove cure per l’endometriosi. La Sardegna, nel 2023, ha registrato il tasso di natalità più basso d’Italia: appena 4,6 nati per mille abitanti. Con un tasso di fecondità pari a 0,91 figli per donna, l’isola occupa l’ultima posizione anche a livello europeo. Tra le cause, figura anche l’endometriosi, che nel 20-40% dei casi comporta infertilità. Secondo i dati, tra le donne che non riescono ad avere figli, il 30-50% soffre di questa patologia.

Il Centro Endometriosi di Cagliari ha pubblicato nel 2025, sul Journal of Minimally Invasive Gynecology, uno studio che conferma l’efficacia della chirurgia laser per il trattamento delle cisti endometriosiche nel preservare la fertilità. Le analisi condotte su pazienti con infertilità sottoposte a intervento hanno dimostrato che, se la chirurgia è eseguita da specialisti dedicati, i tassi di gravidanza spontanea aumentano in modo significativo, così come si riducono i sintomi dolorosi.

L’impegno di istituzioni, sanità e informazione

L’evento, organizzato con il supporto di Ilda Events, ha rappresentato un’importante occasione di confronto tra istituzioni, sanità e società civile. Al centro del dibattito, non solo la malattia, ma anche la necessità di superare i pregiudizi e promuovere un approccio multidisciplinare e inclusivo.

Claudia Rabellino, presidente del Rotary Club Cagliari Nord, ha dichiarato:

“Gli investimenti sulla salute delle donne offrono il più alto ritorno sociale. Il periodo del Covid ha mostrato chiaramente la centralità delle donne nella tenuta del sistema. Se le donne abbassano le braccia, il cielo cade.”

Susi Ronchi, fondatrice dell’Associazione Giulia Giornaliste Sardegna, ha aggiunto:

“L’endometriosi resta invisibile per molte, a causa di una comunicazione carente e piena di tabù. Informare in modo corretto è l’unica via per rompere il silenzio e contrastare le discriminazioni che colpiscono chi ne soffre.”

Una patologia ancora troppo sottovalutata

L’endometriosi rappresenta una malattia cronica altamente invalidante, spesso diagnosticata tardi e con gravi conseguenze. Si verifica quando il tessuto endometriale, normalmente presente nell’utero, si impianta all’esterno di esso, coinvolgendo altri organi dell’addome. Tra i sintomi più comuni: infertilità, dolore pelvico cronico, mestruazioni dolorose, in particolare tra le più giovani.

La causa resta in gran parte sconosciuta, ma una diagnosi precoce può cambiare radicalmente la qualità della vita delle pazienti. Da Cagliari arriva ora un segnale forte: serve fare rete, unire competenze, fondi e consapevolezza per non lasciare più nessuna donna sola di fronte a questa malattia.

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