Alle prime luci dell’alba, le Forze da sbarco della Marina Militare hanno avviato l’operazione anfibia Joint Stars, partendo dal bacino allagato di Nave San Marco, con l’obiettivo di raggiungere e mettere in sicurezza la costa di Capo Teulada. Dopo la “beneficenza” al Brotzu si passa alla “fase 2”.
L’attività é parte dell’annuale Joint Stars, stavolta a Capo Teulada, la principale esercitazione nazionale della Difesa, a carattere interforze e inter-agenzia, pianificata e diretta dal Comando Operativo di Vertice Interforze (COVI).
Per tre giorni, la Brigata Marina San Marco si è addestrata in un complesso scenario, mettendo alla prova le capacità operative di sbarco, bonifica e presidio di una zona costiera ad alto rischio, per garantirne il controllo terrestre, marittimo e aereo.
Protagonisti dell’azione, il gruppo del 1° Firepower Control Team (FCT) della Compagnia Nuotatori Paracadutisti, insieme al 1° Reggimento San Marco.
Le unità, impiegando gommoni leggeri ad alta mobilità, hanno raggiunto la spiaggia, neutralizzando minacce simulate e liberando il corridoio d’accesso per consentire l’approdo dei mezzi GIS (Galleggianti Semoventi) e dei veicoli tattici multiruolo in configurazione JTAC (Joint Terminal Attack Controller), fondamentali per il coordinamento del supporto aereo.
Ultimata questa fase, ha preso il via la seconda parte dell’esercitazione, con lo schieramento degli uomini e dei mezzi in diversi punti chiave dell’area. Un’operazione complessa, condotta per garantire il controllo del territorio, prevenire l’avvicinamento di forze ostili e creare condizioni favorevoli per futuri sbarchi. Alcune unità si sono poi spinte all’interno delle aree boschive, simulando operazioni in ambiente ostile e difficilmente accessibile ed eseguendo ricognizioni tattiche finalizzate all’individuazione di minacce nemiche in scenari impervi.
L’esercitazione ha offerto l’opportunità alla Marina Militare di operare in contesti complessi e integrati, mantenendo elevati standard di prontezza e interoperabilità.