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Anna Puddu Anna Puddu

Cagliari, la sfida del Comune: “In arrivo cinque nuovi centri di quartiere”

Palazzo Bacaredda risponde con forza all’atto vandalico che ha colpito Strakrash nel rione di Is Mirrionis. L’amministrazione rilancia e punta a rafforzare e ampliare la rete in tutta la città. Ecco dove nasceranno i nuovi spazi per i giovani
La Redazione
Assessora Anna Puddu

L’annuncio dell’assessora Puddu in consiglio comunale: “Cinque nuovi centri di quartiere in arrivo”.

Ben cinque nuovi centri di quartiere in arrivo. Il Comune risponde con forza e determinazione all’atto vandalico che ha colpito il centro di quartiere Starkrash nel rione di Is Mirrionis. L’amministrazione rilancia, approvando la mozione della Commissione Salute e Benessere che punta a rafforzare e ampliare la rete dei centri di quartiere in tutta la città.

La consigliera del Partito Democratico Rita Polo ha illustrato il documento durante la seduta consiliare, ricevendo l’approvazione unanime dell’aula. La mozione prevede interventi immediati per la manutenzione ordinaria e straordinaria delle strutture già esistenti, da Mulinu Becciu a Pirri, passando per i quartieri della Marina e di Is Mirrionis.

L’amministrazione guidata dall’assessora Anna Puddu intende restituire piena funzionalità agli spazi già attivi e, allo stesso tempo, incrementare il numero dei centri per rispondere meglio alle esigenze delle diverse aree cittadine. Sant’Elia vedrà presto nascere un nuovo centro di quartiere, mentre a Pirri sorgerà una seconda struttura in via Santa Maria Goretti. Anche Tuvixeddu e Tuvumannu si preparano ad accogliere una nuova sede in viale Sant’Avendrace.

“Dal prossimo lunedì – ha dichiarato l’assessora Puddu – riprenderanno tutte le attività ordinarie e quelle estive. A partire dal 9 giugno garantiremo le iniziative dedicate ai più piccoli. I bambini del quartiere Is Mirrionis verranno ospitati temporaneamente in una scuola dell’infanzia. Se necessario, attiveremo un centro specifico per i bimbi dai 3 ai 5 anni”.

L’intero piano prevede il coinvolgimento delle realtà educative locali, con l’obiettivo di costruire una rete solida e inclusiva. I centri di quartiere tornano così al centro della visione sociale del Comune, non solo come luoghi di aggregazione, ma come presìdi fondamentali per la comunità, capaci di garantire continuità educativa, supporto alle famiglie e promozione del benessere collettivo.

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