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Cagliari, allarme in via Venturi: “Sporcizia, marciapiedi distrutti e rischio aggressioni”

La denuncia di Marco Conte titolare del centro medico della zona: “I miei pazienti rischiano sulle strade devastate. Perdite idriche, bisogni all’aperto e di notte buio, malamovida, spaccio e violenza”
Ennio Neri

 È un grido d’allarme, ma anche una proposta concreta quello lanciato da Marco Conte, medico chirurgo specialista in ortopedia e traumatologia, nonché Direttore Sanitario del centro medico di via Meucci. Da anni impegnato nella valorizzazione del territorio attraverso la riqualificazione di uno stabile abbandonato, Conte chiede attenzione per un quartiere dimenticato: quello compreso tra via Meucci e via Venturi.

“Ho ristrutturato lo stabile a mie spese, senza agevolazioni, creando un centro medico con numerosi servizi utili ai cittadini,” racconta Conte. “Ma da quando opero qui, dal 2020, riscontro una totale mancanza di cura da parte delle istituzioni.”

Marciapiedi incompleti, pericolosi, disseminati di chiodi e buche. Aiuole abbandonate, pozzanghere stagnanti e cemento grezzo a ogni passo. È questo lo scenario desolante che accoglie ogni giorno i pazienti del centro, molti dei quali con gravi problemi di deambulazione. “Ho soccorso personalmente persone anziane cadute sui marciapiedi – continua il medico – ma se volessi intervenire per sistemarli, rischierei addirittura sanzioni.”

Le strade, in particolare via Venturi, versano in condizioni pessime. Dissestate, spesso interessate da perdite idriche persistenti che causano inutili sprechi d’acqua, in un contesto dove si parla ogni giorno di emergenza idrica. “Alcune vie non hanno neppure l’asfalto”, denuncia Conte.

Gravi anche i problemi legati alla sicurezza e all’igiene pubblica. In zona si trova l’ufficio immigrazione della Polizia: ogni giorno centinaia di persone attendono in strada, senza servizi igienici, costretti a fare i propri bisogni dove capita. “Un tempo usavano lo spazio dietro il nostro stabile, ora lo fanno tra gli alberi di mimosa in viale Marconi. Possibile che in una città civile non si riescano a predisporre dei bagni pubblici?”

Non mancano poi episodi legati al degrado notturno, soprattutto nei weekend: la vicinanza a una discoteca porta a un accumulo di rifiuti di ogni genere – bottiglie, bicchieri, sigarette – lasciati ovunque, con totale assenza di contenitori per la raccolta e controlli efficaci. “In più, la rampa posteriore è stata teatro di episodi di violenza e, più recentemente, di spaccio e consumo di droga. Chi vive nello stabile ha paura.”

Il Dottor Conte afferma di aver più volte denunciato la situazione, attraverso telefonate, email e segnalazioni alle autorità, senza mai ricevere risposta. “Non chiedo favori per me – sottolinea – non ne ho bisogno. Lo chiedo per i pazienti, per i residenti, per i lavoratori. Si tratta di interventi minimi, poco costosi, che possono migliorare il decoro urbano, aumentare la sicurezza e restituire dignità a questo quartiere.”

Infine, l’appello: “Spero che questa denuncia pubblica possa raggiungere il Sindaco Massimo Zedda, l’Assessore alla mobilità Yuri Marcialis, l’ingegnere Pillosu e tutti coloro che possono intervenire. Aiutatemi a condividere. Sfido chiunque a dire che sto esagerando.”

Un messaggio diretto, lucido, che non cerca polemica ma soluzioni. E che, per una volta, dovrebbe ricevere risposta.

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