Negli ultimi mesi si è registrato un preoccupante aumento del porto abusivo di coltelli, spesso da parte di giovanissimi. Un fenomeno che ha riacceso i riflettori sulla pericolosità delle armi bianche nelle mani dei ragazzi e sulla facilità con cui banali litigi possono trasformarsi in tragedie. La Sardegna non fa eccezione: lo dimostrano i recenti episodi di Bosa e Quartu Sant’Elena, dove una lite in un bar ha lasciato a terra un uomo di quarant’anni gravemente ferito, mentre un diverbio tra minorenni è sfociato in un accoltellamento ai danni di un tredicenne.
Di fronte a questa escalation, l’Arma dei Carabinieri di Cagliari lancia un forte appello ai giovani e alle loro famiglie: portare con sé un coltello non protegge, ma moltiplica i pericoli. Basta un momento di rabbia per rovinare due vite: quella della vittima e quella dell’aggressore, che rischia conseguenze penali molto gravi.
Le conseguenze legali
Il porto ingiustificato di armi da taglio è vietato dalla legge. L’articolo 4 della legge 110 del 1975 – rafforzato dal recente Decreto Caivano con l’introduzione dell’articolo 4-bis – prevede pene fino a quattro anni di carcere e sanzioni fino a 10.000 euro per chi viene trovato in possesso di coltelli senza giustificato motivo. Le sanzioni sono aggravate se il fatto avviene in prossimità di scuole, locali, eventi pubblici o mezzi di trasporto. Per i minori, oltre alla responsabilità penale, è prevista la segnalazione al Tribunale per i Minorenni e l’attivazione di percorsi rieducativi.
Prevenzione e presenza sul territorio
Il Comando Provinciale dei Carabinieri di Cagliari è impegnato da anni in un capillare lavoro di prevenzione nelle scuole. Solo nell’ultimo anno scolastico, migliaia di studenti hanno partecipato a incontri sull’educazione alla legalità. A questa attività si affianca la costante presenza sul territorio delle pattuglie dei Nuclei Radiomobili e delle Stazioni Carabinieri, fondamentali per individuare situazioni a rischio e intervenire prima che sfocino in episodi gravi.
Anche online, l’Arma ha potenziato la comunicazione con i più giovani, utilizzando i social network per veicolare messaggi di prevenzione, ascolto e responsabilizzazione.
Un coltello non dà forza, dà solo più rischio
«Un coltello in tasca non rende più forti – sottolineano i Carabinieri – aumenta solo la probabilità che un litigio degeneri in violenza». Per questo, l’appello è rivolto anche alle famiglie: non sottovalutare segnali come la curiosità ossessiva per le armi bianche o l’acquisto di oggetti pericolosi. Agli esercenti si ricorda inoltre il divieto assoluto di vendere armi bianche ai minori.
Chi si sente in pericolo o teme per la propria sicurezza è invitato a chiedere aiuto a un adulto di fiducia, a un insegnante, oppure a contattare il numero di emergenza 112, attivo 24 ore su 24.
La sicurezza è un gioco di squadra
Il messaggio dell’Arma è chiaro: solo con il dialogo, il rispetto reciproco e la responsabilità si può prevenire la violenza e garantire ai giovani un futuro libero dalla paura e dalle armi. «Continueremo a fare la nostra parte – conclude il Comando Provinciale – per aiutare i ragazzi a scegliere la strada della legalità, della convivenza civile e della fiducia nelle istituzioni».