Domenica 25 maggio torna l’appuntamento con la Giornata Nazionale delle Dimore Storiche, promossa dall’Associazione Dimore Storiche Italiane (ADSI). L’edizione 2025 vedrà l’apertura gratuita al pubblico di oltre 500 residenze storiche – tra castelli, ville, rocche, parchi e giardini – distribuite lungo tutto il territorio nazionale, comprese le isole.
Tra le aperture più attese in Sardegna, spiccano il prestigioso Palazzo Amat a Cagliari e, per la prima volta nell’ambito della manifestazione, Villa Asquer ad Assemini, con il suo affascinante parco storico. Le visite sono gratuite, ma è necessaria la prenotazione attraverso il sito ufficiale dell’ADSI, al seguente link:
L’iniziativa, giunta alla sua quindicesima edizione, rappresenta un’occasione unica per scoprire e riscoprire il patrimonio artistico, culturale e paesaggistico italiano, spesso poco conosciuto ma di straordinaria importanza.
Un evento che celebra la memoria e il futuro
La Giornata Nazionale è realizzata in collaborazione con l’Associazione Nazionale Case della Memoria, la FIDAM (Federazione Italiana Amici dei Musei) e Federmatrimoni ed Eventi Privati (Federmep). Ha inoltre ottenuto il patrocinio di enti prestigiosi come ENIT – Agenzia Nazionale del Turismo, ANCI – Associazione Nazionale Comuni Italiani, la Commissione Nazionale Italiana per l’UNESCO e il Ministero della Cultura. Media partner dell’iniziativa saranno TGR e Rai Pubblica Utilità.
“Le dimore storiche private italiane rappresentano un patrimonio essenziale per la crescita del Paese. Con oltre 43.000 residenze censite, l’Italia possiede il più grande museo diffuso al mondo, capace di raccontare l’identità profonda delle comunità locali”, afferma Giacomo di Thiene, presidente dell’ADSI.
Secondo Di Thiene, l’iniziativa non solo valorizza la bellezza e la storia del Paese, ma sottolinea anche l’importanza economica e sociale di queste strutture. “Oltre ad attrarre centinaia di migliaia di visitatori ogni anno, le dimore storiche contribuiscono alla salvaguardia del patrimonio, allo sviluppo dell’artigianato locale e alla vitalità dei piccoli centri”.
Un volano per le aree interne
I numeri confermano il valore strategico di questi beni: circa il 54% delle dimore storiche si trova in comuni con meno di 20.000 abitanti, e il 28% in centri con meno di 5.000 residenti o in zone rurali. Questo le rende veri e propri presìdi contro lo spopolamento, capaci di generare economie sostenibili nei territori marginali e di diversificare i flussi turistici.
Il turismo di prossimità, cresciuto significativamente negli ultimi anni con oltre 34 milioni di visitatori annui, si dimostra un alleato cruciale per il rilancio e la valorizzazione di questo patrimonio unico.