La Procura riaccende i fari sulla palazzina realizzata dopo avere “sventrato” lo storico cineteatro Alfieri. Calcoli sovrastimati e altezze irregolari, a distanza di anni dalla posa della prima pietra nuovi guai per società costruttrice, chi ha appaltato i lavori e il progettista. Lo scontro è con un gruppo di abitanti del palazzo accanto a quello nuovo. Le accuse? Falsità ideologica e lavori svolti senza permessi. Luca Melis, il giudice per le indagini preliminari, non approva la richiesta di archiviazione del pm e manda davanti al giudice GIampiero Caria, illegale rappresentante della committente “Residenza via della Pineta S.r.l.” e della società “Miramar S.r.l., Raffaele Cossu, presidente del consiglio di amministrazione e rappresentante legale della committente società “AIC Attività Industriali e Commerciali S.r.I.”, Stefano Cossu (amministratore delegato della committente società “AIC Attivit wQàIndustriali e Commerciali S.r.1.”) e Alberto Antinori, progettista e direttore dei lavori.
Il provvedimento porta una data recentissima, quella del 22 aprile. Si tratta, seppur dopo quasi sette anni, di una vittoria importante per il gruppo di residenti della palazzina costruita molo tempo prima: “All’improvviso hanno iniziato a dover convivere, ogni giorno per un tot di ore, quasi col bui”, spiega a Cagliari News il loro legale, Marcello Vignolo, in campo insieme ai colleghi Matteo Pinna e Massimo Manca. Dall’altra parte dell’aula, gli imputati sono difesi da Silvio Pinna, Umberto Cossu. Sarà ora compito della pm Rossella Spano fissare la data del primo round in tribunale. L’immobile rischia di essere confiscato e, in extrema ratio, “non è impossibile la sua demolizione totale”.