Non solo leader spirituale e figura di riferimento per milioni di fedeli nel mondo: Papa Francesco ha rappresentato anche un punto di riferimento speciale per chi opera nel mondo del vino. A rendergli omaggio, con parole sentite, è l’enologo Andrea Pala, che lo ricorda come un sostenitore autentico del valore simbolico e sociale del vino.
“Per noi enologi e produttori – scrive Pala – Papa Francesco è stato una figura particolarmente cara, perché ha sempre manifestato un profondo apprezzamento per il vino, considerandolo un simbolo di gioia e convivialità.” Il Pontefice non si è mai limitato a un apprezzamento di forma, ma ha più volte espresso pubblicamente il valore del vino in contesti culturali e spirituali, legandolo a uno stile di vita sobrio, rispettoso dell’ambiente e della persona.
Emblematico il suo contributo alla prefazione del libro Prendi un po’ di vino con moderazione. La sobrietà cristiana, dove Papa Francesco ha ricordato che la vera gioia può nascere anche da un brindisi condiviso. “Il problema – scriveva – non è il vino in sé, ma l’uso smodato che se ne fa”, invitando a riscoprirne il significato profondo all’interno di una vita equilibrata.
Il messaggio del Pontefice si è trasformato anche in azione concreta, con iniziative come il progetto Borgo Laudato Si’ a Castel Gandolfo. Qui, sotto la sua ispirazione, sono state avviate coltivazioni di vigne con varietà resistenti ai funghi, riducendo l’uso di fitofarmaci e promuovendo un’agricoltura inclusiva, che coinvolge persone fragili e promuove il rispetto della terra.
“Al di là di tutto quello che si è detto sulla straordinaria figura di Papa Francesco – conclude Andrea Pala – mi piace ricordarlo anche per un aspetto forse sconosciuto ai più: il suo amore per il vino come segno di condivisione, rispetto e cura.”
Nel solco del suo pontificato, resta anche questo insegnamento: il vino come dono, cultura, e occasione per promuovere relazioni autentiche. Un brindisi alla vita, ma con sobrietà e responsabilità.