«Richiamandomi all’ultimo Concistoro (quello nel quale è divenuto cardinale Arrigo Miglio, già arcivescovo di Cagliari e che accolse Bergoglio nella sua storica visita del settembre 2013), il Papa ha riconosciuto intatte le mie prerogative cardinalizie, in quanto non vi è stata una volontà esplicita di estromettermi dal Conclave né la richiesta di una mia esplicita rinuncia per iscritto». A parlare è il cardinale Giovanni Angelo Becciu, in una dichiarazione esclusiva rilasciata all’Unione Sarda all’indomani della morte di Papa Francesco.
Un’affermazione che riaccende l’attenzione sulla posizione del porporato, già al centro di vicende giudiziarie e mediatiche che negli ultimi anni ne avevano messo in discussione il ruolo attivo all’interno della gerarchia vaticana. Becciu, che era stato sollevato nel 2020 dai suoi incarichi di Curia e dal diritto di partecipare a un futuro Conclave, fa ora riferimento al Concistoro del 2022 per ribadire che il Pontefice non avrebbe mai formalmente revocato i suoi diritti cardinalizi.
La dichiarazione arriva in un momento di particolare delicatezza per la Chiesa cattolica, orfana della sua guida spirituale e avviata verso una nuova fase, con l’inevitabile apertura del Conclave. Le parole di Becciu potrebbero dunque avere un peso specifico nel definire i confini del prossimo processo decisionale.
Il cardinale sardo, nato a Pattada nel 1948, resta una figura di rilievo nel panorama ecclesiastico italiano, soprattutto in Sardegna, dove ha sempre mantenuto forti legami. La sua riaffermazione di legittimità a partecipare all’elezione del prossimo Papa getta una luce nuova sulla sua posizione all’interno del Collegio cardinalizio e potrebbe aprire scenari inattesi in vista del futuro della Chiesa.