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Cagliari, polemiche dopo l’ok sui lavori milionari all’Oncologico: “Trasferire la Chirurgia al Brotzu è un colpo mortale”

I soldi in cassa, 9 milioni graie al Pnrr, ci sono. Manca solo il via libera al trasferimento di alcuni reparti da via Jenner a piazzale Ricchi. E, tra i sindacati, c’è chi chiede di bloccare tutta l’operazione
La Redazione

La denuncia di Gianfranco Angioni, responsabile aziendale ARNAS G. Brotzu USB Sanità

Fermatevi! Basta con questa prepotenza, è imperativo sospendere qualsiasi trasferimento di attività chirurgica e dei reparti coinvolti presso il Presidio Ospedaliero S. Michele, senza un piano condiviso che garantisca il mantenimento della piena operatività del Businco.

Ad oggi, la data del trasferimento delle sale operatorie del Businco rimane sconosciuta, mentre è in atto un’accelerazione preoccupante per il trasferimento della chirurgia toracica ed endoscopica, comprese le degenze. Le preoccupazioni espresse dal personale e dai pazienti sono più che giustificate. Sebbene siano stati approvati 9 milioni di euro dai fondi PNRR per l’adeguamento delle sale operatorie dell’Ospedale Oncologico, restano ignoti sia il progetto esecutivo che il cronoprogramma dei lavori. Interventi così importanti non possono avvenire in un contesto di totale assenza di dialogo e partecipazione.

Ci troviamo di fronte a un possibile e imminente trasferimento della chirurgia toracica, privo di una chiara organizzazione che coinvolga l’intero personale sanitario del Businco. Questa situazione è inaccettabile, considerando le criticità storiche e i deficit strutturali e logistici già evidenti nelle camere di degenza del S. Michele. La mancanza dell’adeguata predisposizione di gas medicali per ogni postazione letto, come previsto dalla normativa sull’accreditamento, rappresenta una violazione dei diritti fondamentali alla sicurezza dei pazienti.

USB Sanità sottolinea con fermezza che il trasferimento delle specialistiche chirurgiche del Businco costituirebbe un colpo mortale per il polo oncologico regionale. È urgente ripristinare gli ambienti abbandonati all’interno del Businco, piuttosto che aggravare ulteriormente una situazione già critica, compromettendo le liste di attesa. Questo inoltre aggraverebbe ulteriormente gli interventi programmati al S. Michele per la quotidiana attività operatoria già satura in tutti gli slot dei blocchi operatori.

Inoltre, la carenza di personale sanitario richiede un’azione straordinaria per le assunzioni. L’attuale condizione dei pazienti oncologici e dei professionisti che li assistono è assolutamente insostenibile. La mancanza di informazioni dettagliate sui piani di trasferimento e sulla copertura delle emergenze crea un clima di incertezza e precarietà intollerabile.

Inaccettabile è anche la situazione dei lavori strutturali e impiantistici nei presidi ospedalieri: pavimenti rattoppati con nastro adesivo, parcheggi interdetti e cantieri aperti ovunque.

USB Sanità continuerà a vigilare su queste problematiche, affinché vengano rispettati i diritti dei lavoratori e dei pazienti, e porterà avanti con determinazione le proprie istanze per garantire il diritto alla salute e alle cure.

Conclude Gianfranco Angioni, USB Sanità.

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