Liste di attesa chilometriche e tempi di attesa sempre più lunghi per una prestazione sanitaria specialistica. E mentre in Consiglio regionale continua l’iter del disegno di legge 40 voluto dalla giunta di Alessandra Todde, non si ferma il calvario dei cittadini, costretti ad aspettare tempi dell’Asl di Cagliari per una prima disponibilità. Se nel capoluogo sardo le difficoltà sono tante, va ancora peggio nelle strutture dell’interno isolano e delle zone periferiche va ancora peggio. Un esempio? Per una colonscopia totale, all’ospedale San Giuseppe di Isili bisogna attendere quasi alla primavera del 2026 per una prima visita e al San Marcellino di Muravera, per la stessa prestazione, quasi all’estate dell’anno prossimo.
Non bastano certamente i lievissimi cali, in alcune strutture, per fare rientrare l’allarme. Se infatti al Santissima Trinità di Cagliari si registra un leggero decremento dei tempi di attesa per una colonscopia, che però si spingono sino al 2027, per una visita cardiologica a Sinnai bisogna attendere 354 giorni, quasi un anno esatto e in aumento rispetto all’ultimo dato dello scorso gennaio 2025.
Risonanze magnetiche, ecografie e urologie tra le prestazioni con le liste di attesa più lunghe. Ma anche endocrinologia, dove al Poliambulatorio di via Romagna è necessario attendere ben 291 giorni. Sin qui il quadro, freschissimo, aggiornato al mese attuale, marzo 2025. E, ormai, tutti si fanno solo una domanda: basterà la riforma fortemente voluta dall’assessore regionale della Sanità, Bartolazzi, autoproclamatosi “Rombo di Tuono” il giorno della nomina, a cambiare la rotta? I prossimi mesi saranno decisivi, i report ufficiali di ospedali e aziende sanitarie valgono, naturalmente, più di mille slogan e proclami.