Doppia emergenza al cimitero di Cagliari. Una parte dei bagni sono ko ormai da un anno: campeggia un cartello, “i servizi sono momentaneamente inagibili, si prega di non utilizzarli”. Peccato che quel “momentaneamente” stia prendendo sempre più le sembianze di un “eterno” che, nel camposanto, dovrebbe essere aggettivo garantito solo ai defunti. I parenti dei morti si lamentano, tra un acquisto e l’altro, con i fiorai, che ovviamente non possono fare altro che allagare le braccia. Non è compito loro la manutenzione delle toilette, e hanno ben altri pensieri e rogne alle quali badare, la principale è il progetto mai divenuto realtà di chioschi in grazia di Dio nell’area esterna del camposanto.
Il Comune, poi, ha dato l’ultimatum: entro un mese 210 loculi saranno liberati e sarà “rimpinguato” l’ossario. Il motivo? La stessa amministrazione comunale ammette che “si rende necessario procedere alle operazioni di esumazione ordinaria presso il cimitero di San Michele, stante il persistere della carenza di ricettività cimiteriale per mancanza di loculi utilizzabili”. L’unico modo per salvare i resti dei propri cari dall’ossario comune? Pagare, aprire il portafoglio per aumentare il tempo di possesso di uno o più loculi.