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Quartu, al Poliambulatorio niente parcheggi rosa: “Penalizzate donne incinte e famiglie con bimbi piccoli”

Guido Sarritzu (Uil Fpl): “Le istituzioni locali agiscano con tempestività per garantire un servizio essenziale ai cittadini, eliminando ostacoli che compromettono il diritto alla salute e alla mobilità delle categorie più fragili”
La Redazione

“L’assenza di parcheggi rosa nei pressi del Poliambulatorio ASL di via Turati a Quartu Sant’Elena rappresenta una criticità che compromette l’accesso ai servizi sanitari essenziali, tra cui il consultorio e gli ambulatori specialistici”. Lo ha detto Guido Sarritzu, responsabile Uil Fpl distretto di Quartu. “Questa situazione costituisce un ostacolo concreto per donne in gravidanza e neogenitori con bambini piccoli, che spesso si trovano in difficoltà nel raggiungere la struttura sanitaria a causa della mancanza di spazi di sosta dedicati. Non possiamo accettare che l’assenza di parcheggi diventi un limite alla prevenzione e alla cura. L’accesso ai servizi sanitari è un diritto fondamentale e deve essere garantito con strutture accessibili e funzionali”. Per questi motivi, la Uil Fpl chiedere al Comune di Quartu un intervento immediato per istituire parcheggi rosa e posti riservati per le categorie più fragili e migliorare la viabilità e l’accessibilità alle strutture sanitarie. “È necessario un cambio di passo, con maggiore attenzione da parte delle istituzioni e investimenti mirati per migliorare i servizi pubblici, la sanità e la qualità della vita dei cittadini. L’istituzione dei parcheggi rosa davanti al Poliambulatorio di via Turati apporterebbe numerosi vantaggi come l’accesso facilitato ai servizi sanitari per le donne in gravidanza e le famiglie con bambini piccoli, aumenterebbe la sicurezza, evitando soste irregolari o lunghi tragitti a piedi con neonati e renderebbe Quartu una città più inclusiva e attenta alle esigenze sociali”, aggiunge Sarritzu. “Chiediamo alle istituzioni locali di agire con tempestività per garantire un servizio essenziale ai cittadini, eliminando ostacoli che compromettono il diritto alla salute e alla mobilità delle categorie più fragili”.

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