Un residente della residenza Anni d’Oro, a Flumini di Quartu, stava per essere truffato. L’anziano ha ricevuto un messaggio da parte di un numero non presente tra i suoi contatti, fingeva di essere il figlio che chiedeva aiuto al padre.
Spiegava che aveva perso il telefono, motivo per il quale il numero era diverso e per il quale non poteva ricevere chiamate.
Chiedeva di aiutarlo ad acquistarne uno nuovo dell’importo di 995 euro. A raccontare il fatto è la direttrice della struttura, Claudia Murru. “Per fare questo, l’ha invitato a procedere con una ricarica Postepay che poteva effettuare al tabacchino. Come siamo riusciti ad intercettarlo? Il signore ci ha chiesto alla reception un passaggio per recarsi al tabacchino, spesso accompagniamo i residenti per delle uscite, ma perché necessitava del tabacchino un signore che nemmeno fuma?”.
“Con molta delicatezza, abbiamo cercato di comprendere meglio le sue esigenze e candidamente ci ha mostrato i messaggi che si era scambiato col truffatore che fingeva di essere il figlio”, prosegue la Murru. “Dal telefono aziendale abbiamo contattato il figlio vero che magicamente non aveva perso il cellulare. Attenzione quindi, se vediamo una persona anziana che maneggia con difficoltà il cellulare, o ci appare ansiosa o preoccupata, cerchiamo sempre di intervenire con molta delicatezza. Specie nelle persone ancora autosufficienti, c’è molta resistenza nel chiedere aiuto per la paura di essere etichettati come vecchi o come stupidi perché non riescono add utilizzare gli apparati elettronici. I nostri Senior, per quanto ancora attivi non hanno sempre la capacità di riconoscere le truffe architettate da questi espertissimi delinquenti informatici, quindi di tanto in tanto chiediamo noi se hanno bisogno d’aiuto e vigiliamo affinché sempre più truppe vengano sventate”