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Villacidro, prigioniero in casa dopo aneurisma e coma: “Mio marito abbandonato senza cure e aiuti” (VIDEO)

La vita di Giuliano Granito cambia il 2 settembre 2023. Aneurisma improvviso, il coma e il “valzer disperato” in 3 ospedali, poi il ritorno nella sua abitazione: “Da luglio dell’anno scorso mi occupo di lui ogni istante. Il fisioterapista non viene mai, il Comune non può aiutarci e non posso caricarmelo sulle spalle per portarlo nelle cliniche”, racconta la moglie, Anna Rita Muscheri. “Ci servono 30mila euro per un ascensore, solo così potrà tornare a vivere”
La Redazione

Può solo abbracciare con gli occhi, quando riesce a fatica a raggiungere una delle finestre al primo piano della sua abitazione, il sole e il cielo, Giuliano Granito. Lui, un passato da vigoroso falegname, ancora prima magazziniere, da luglio dell’anno scorso è bloccato su una sedia a rotelle e prigioniero di quella casa che è riuscito ad ottenere grazie al lavoro suo e della moglie, Anna Rita Muscheri, 57 anni, manager nel settore food and beverage. Lei ha dovuto lasciare il lavoro per dedicarsi 24 ore su 24 a lui, principalmente, e fare i salti mortali poi per accudire anche altri due parenti malati. La vita di Giuliano cambia radicalmente il 2 settembre 2023: “Un aneurisma improvviso, con tanto di emorragia cerebrale e una lesione alla nuca gli procurano un danno cognitivo e di apprendimento e, prima di tutto, una settimana di coma”. Anna Rita prega incessantemente, spera che i medici riescano a far risvegliare l’amore più grande della sua vita. E ci riescono, ma il peggio è già realtà: “Ha successivamente avuto due attacchi ischemici, non muove più braccio e gamba sinistra e non riesce a camminare”. La sedia a rotelle diventa il suo unico mezzo col quale spostarsi per tutta la casa. Di uscite, invece, non se ne parla, perchè è impossibile.

“Viviamo in una casa a due piani, non posso mettermi mio marito sulle spalle per portarlo fuori e nelle cliniche”. Riabilitazione? Non pervenuta, purtroppo: “L’esperto non pò venire a casa perchè mio marito è ventisettesimo7 in graduatoria. Non possiamo nemmeno montare un montascale, gli spazi sono quelli che sono. Un ascensore invece ci sta, ma ci servono 30mila euro”, prosegue la donna. Da qui la raccolta fondi aperta su Gofoundme (basta cliccare QUI per donare anche solo pochi euro). La 57enne è arrabbiata e molto, molto agguerrita: “Mio marito ha il diritto di tornare a essere libero, di uscire di casa. Il Comune non ha personale per aiutarlo e nemmeno fondi dedicati, nessun aiuto nemmeno da un assistente domiciliare. Oltre ai danni fisici” e permanenti, “c’è anche la beffa di essere stati dimenticati da tutti. Vado negli uffici con tutti i documenti ma nessuno mi risponde, mi trattano come un fantasma. Come può mio marito avere le cure? Mi devo legare da qualche parte? Siamo qui ad aspettare, speriamo di raccogliere i soldi per l’ascensore e così potrò provare a farlo tornare a camminare. Intanto, chi può ci aiuti, lo chiedo con il cuore in mano”. Ecco il VIDEOAPPELLO, per vederlo basta cliccare QUI.

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