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Cagliari, buco milionario al Tecnocasic: “Così la Tari può arrivare a costare il 20% in più”

Super salasso dietro l’angolo per tutti i cittadini alla prese con mastelli e giorni da rispettare. La denuncia-allarme dell’Adiconsum: “Termovalorizzatore sottoutilizzato, cercano di coprire le perdite col contributo dei Comuni. Ma così preleveranno altri soldi dalle tasche degli abitanti, inaccettabile”
Gianmarco Cossu

Tari in aumento, tra il 15 e il 20%, secondo le stime dell’Adiconsum che prevedono una stangata di quaranta-cinquanta euro annui a famiglia. La causa è da ricondurre alle difficoltà finanziarie del consorzio industriale del Cacip e del termovalorizzatore del Tecnocasic: forte preoccupazione per l’Adiconsum, espressa in una nota. “Il termovalorizzatore è fortemente sottoutilizzato e sta generando una perdita economica senza freni. A farne le spese è dapprima stato il Consorzio che ora cerca di coprire le perdite con il contributo dei Comuni consorziati. Qualora questa ipotesi dovesse concretizzarsi i soldi andrebbero con ogni probabilità prelevati dalle tasche dei cittadini tramite l’imposta sui rifiuti”, denuncia il presidente di Adiconsum Cagliari, Simone Girau. Secondo l’elaborazione di Adiconsum Cagliari l’aumento della tassa sui rifiuti “potrebbe aggirarsi intorno al 15-20%, con un incremento medio di 40-50 euro annui per famiglia”.

Termovalorizzatore quindi fortemente sottoutilizzato, con una perdita economica che porta i comuni del Cagliaritano, che fanno parte del Consorzio, “a essere così chiamati a coprire un buco finanziario di 4,26 milioni di euro, secondo l’ultimo dato del 2023: per le famiglie, già aggravate dal carovita, il rischio è alto. Riteniamo inaccettabile che siano sempre i consumatori a dover pagare per inefficienze gestionali e mancate pianificazioni”, dichiara ancora Simone Girau. “Chiediamo alle istituzioni di trovare soluzioni alternative che non vadano a gravare ulteriormente sulle famiglie e sulle imprese locali”.

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