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Caos piste ciclabili a Cagliari: “Disegnate male, quella di via Is Mirrionis è interrotta più di 60 volte”

La dura critica alle corsie dedicate ai ciclisti dell’ex assessore al Traffico, Ettore Businco: “Milioni spesi per realizzarle ma c’è stato un aumento di traffico e inquinamento. Sono state fatte per restringere lo spazio delle auto o per eliminare parcheggi”
La Redazione

Le piste ciclabili a Cagliari? Ci sono, dal 2011 a oggi i chilometri dedicati ai ciclisti non mancano di certo, dal centro alla periferia. Ma la rete viaria per gli amanti delle due ruote “green” viene bocciata, totalmente, dall’ex assessore comunale al Traffico, Ettore Businco. Che, con tanto di foto e un lungo post su Facebook, fa un lunghissimo elenco di criticità e, a detta sua, “sbagli” fatti durante la realizzazione dei corridoi per chi utilizza la bicicletta: “Dopo 14 anni (dal 2011) e milioni di euro spesi dal Comune di Cagliari per realizzare piste ciclabili, con conseguenti disagi per la circolazione e un aumento significativo di traffico, disagi e inquinamento, veniamo a sapere da un diffuso quotidiano locale che solo lo 0,3% dei cagliaritani usa la bici. Ma come è possibile? Cerchiamo di dare qualche spiegazione”, prosegue Businco.

Ed ecco l’elenco: “Le piste cagliaritane sono disegnate male, prive di collegamento con una rete ciclabile, in strade strette, quindi largamente sottoutilizzate – sembrano realizzate non per offrire maggiori opportunità di transito ai ciclisti, ma solo per restringere lo spazio utile al transito delle autovetture o per eliminare posti auto (la rete ciclabile va invece sviluppata con criterio, dove la sede stradale – che non può essere frazionata all’infinito – lo consente e utilizzando anche le corsie riservate agli autobus). Le piste cagliaritane sono pericolose. Perché per lo più tracciate contigue ad autoveicoli parcheggiati in linea o a spina, mettendo così a rischio l’incolumità dei ciclisti in ipotesi di apertura maldestra di sportelli o di invasione di un veicolo in fase di parcheggio. Le piste ciclabili sono spezzettate da decine e decine di interruzioni (passi carrabili, fermate di autobus, incroci). Quella di via Is Mirrionis, in particolare, una delle peggio riuscite, presenta oltre 60 interruzioni in circa 600 metri. Il Codice della strada impone ai ciclisti di utilizzare la pista ciclabile qualora presente, e qui si verifica il corto circuito: un ciclista che non se la sente di usare una pista ciclabile perché la ritiene pericolosa, non può andare a pedalare nella adiacente viabilità promiscua a pena di essere sanzionato. Alla luce di quanto appena detto, si sta verificando a Cagliari il seguente paradosso: lo sviluppo della rete ciclabile è inversamente proporzionale al numero di ciclisti in città. Ovvero, più piste ciclabili realizzo, meno ciclisti registro”.

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