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Cagliari, il Brotzu in ginocchio: “Personale allo stremo come tantissimi malati, pronti allo sciopero”

Voti negativi per tutti, quelli che arrivano dai lavoratori del principale ospedale della Sardegna: “Nulla di nuovo, a un anno di distanza, dalla nuova Giunta regionale. La sanità sarda è naufragata, cittadini e operatori hanno atteso cambi mai arrivati”, tuona la Uil Fpl. “Segnaliamo ogni settimana la carenza di colleghi infermieri, ostetriche e coordinatori”
La Redazione

Come il ritornello di una canzone che continua a essere stonato e fuori tempo. Dal Brotzu continuano ad arrivare lamentele, fiumi di lamentele. Il tempo passa ma la situazione nel principale ospedale sardo non migliora. “Il paziente è grave”, si potrebbe dire, “ma anche la struttura che lo ospita non è da meno”. Così, mentre in Consiglio regionale sta per arrivare la riforma sanitaria, ecco come una randellata sulla schiena la lettera spedita dalla Uil Fpl dell’Arnas e firmata da Fabio Sanna, Antonina Usala e Stefano Trogu al prefetto, all’assessore regionale della Sanità, alla triade di direttori del Brotzu (generale, sanitario e amminisrativo) e anche a chi tiene le redini delle professioni sanitarie, infermieristiche e ostetriche. Un lungo, lunghissimo messaggio dove nessuno riceve la sufficienza, anzi. Dalla Giunta Todde agli attuali vertici dell’ospedale, il giudizio è negativo.

“Come una giornata di maestrale che purifica l’aria d’estate, così era apparsa la nuova Giunta Regionale a molti cittadini e lavoratori dell’ARNAS Brotzu. Ma a distanza di un anno, la sanità sarda sembra essere naufragata in una nuova Waterloo, lasciando dietro di sé amarezza e disillusione. Cittadini e lavoratori aspettavano un radicale cambio di rotta per la sanità pubblica, un tangibile segno di cambiamento, la rinascita di un Ospedale come quello dell’ARNAS Brotzu che riprendesse finalmente fiato. Come un’onda gelida, l’annuncio dei telegiornali locali si è abbattuto sulla già fragile situazione della sanità sarda: “siamo tra i fanalini di coda in Italia”una verità che, purtroppo, non era inattesa. Ci domandiamo, c’è voluto quasi un anno per ricordarcelo? Mentre si discute animatamente sull’efficacia del decreto legge n. 40, si presentano emendamenti senza un chiaro obiettivo, si invoca il commissariamento dei direttori generali come soluzione a tutti i mali e si discute sulla tenuta dell’esecutivo regionale, i cittadini restano senza risposte sulle liste d’attesa e nel frattempo, i lavoratori dell’ARNAS Brotzu, nonostante le ripetute richieste di aiuto, sono allo stremo delle forze. Pur non volendo attribuire tutte le responsabilità gestionali agli attuali decisori politici, è innegabile che da oltre un anno questa organizzazione sindacale ha denunciato una gestione verticistica e unilaterale all’ARNAS Brotzu, senza alcun coinvolgimento delle parti sociali e dei professionisti. Nonostante le nostre ripetute segnalazioni, nessuno è intervenuto per porre fine a questa situazione. Gestione Verticistica, tra l’altro, fortemente e pubblicamente ‘”‘sfiduciata’. Dal continuo esodo del personale infermieristico medico e di supporto, alle mancate sostituzioni del personale che è andato in pensione, passando per le innumerevoli anticontrattuali numero di pronte disponibilità del personale di sala operatoria di tutti i ruoli, ( infermieri, Ostetriche, Oss e coordinatori) che mettono a rischio la sicurezza dei cittadini e degli stessi operatori. Persino con la nuova Direzione Amministrativa non si intravede una inversione di tendenza, anzi, la sensazione tra i lavoratori e che la situazione sia ‘precipitata’ ulteriormente. Una situazione paradossale: mentre è disponibile una graduatoria di Operatori Socio Sanitari, l’ARNAS Brotzu continua a ricorrere a personale a tempo determinato e interinale, in una sorta di limbo lavorativo”, spiegano Sanna, Usala e Trogu.

“La stabilizzazione di questi professionisti, che svolgono un ruolo fondamentale, sembra essere diventata un’utopia. Ci chiediamo, perché non scorre la graduatoria degli OSS? non solo!! Questa organizzazione sindacale denuncia da anni una situazione inaccettabile: i lavoratori dell’ARNAS Brotzu svolgono un numero abnorme di ore di lavoro straordinario, che l’Amministrazione si rifiuta di pagare. Allo stesso tempo, a causa della cronica carenza di personale, i lavoratori non sono in grado di richiedere il recupero di queste ore. Si configura, pertanto, una violazione dei diritti oltre che una doppia ingiustizia che lede i diritti dei lavoratori e un potenziale rischio per la sicurezza e l’efficienza del servizio sanitario. Mentre tutte le altre aziende sanitarie della Regione hanno istituito la banca delle ore a beneficio dei lavoratori, l’ARNAS Brotzu continua a ignorare questa opportunità. Questa omissione è tanto più grave in quanto la banca delle ore, oltre a tutelare i diritti dei lavoratori, potrebbe fornire dati utili per quantificare l’effettivo fabbisogno di personale, evidenziando la cronica carenza di organico. L’ARNAS Brotzu, invece, preferisce non affrontare il problema, ignorando anche l’enorme quantità di ore di lavoro straordinario (reso in prestazione aggiuntiva) che vengono annualmente prestate dai dipendenti. La situazione è ulteriormente aggravata dal mancato scorrimento delle graduatorie dei coordinatori, molti dei quali sono andati in pensione. Questa lacuna lascia i lavoratori senza una guida, creando un senso di smarrimento e mancanza di punti di riferimento. Il personale si trova così a operare in un contesto di incertezza e difficoltà, con conseguenze negative sulla qualità del servizio. Nonostante le numerose cause per demansionamento degli infermieri, che gravano sulle casse pubbliche, l’ARNAS Brotzu continua a ignorare la necessità di un adeguato dimensionamento del personale, in particolare degli operatori socio-sanitari. Questa mancanza di azione è tanto più grave in quanto le cause per sopracitate sono una chiara spia di una carenza di personale qualificato. Quante cause di risarcimento l’ARNAS Brotzu deve sostenere? L’ARNAS Brotzu, da tempo, non risulta più attrattiva per i professionisti del settore sanitario, e tale situazione non è riconducibile esclusivamente a fattori economici. Un timore concreto è legato all’imminente svolgimento del concorso unico per infermieri
a livello regionale, il quale potrebbe determinare un significativo deflusso di personale infermieristico qualificato verso altre realtà sanitarie. Tale eventualità comporterebbe una perdita di competenze ed esperienza difficilmente
colmabile nel breve periodo. È fondamentale che i decisori politici, seguendo l’esempio di altre regioni del nord Italia, mettano in atto politiche di incentivazione del personale sanitario, soprattutto nelle aree dove il rischio di un esodo di professionisti è più elevato. Solo così sarà possibile trattenere le competenze e garantire la continuità e la qualità del servizio sanitario. L’attuale esercizio provvisorio della nuova Giunta regionale non faciliterà l’attuazione di
politiche di incentivazione economica per il personale sanitario, in nessun presidio. Questo significa che la tanto attesa perequazione dei fondi appare più complessa, così come la mancata erogazione delle RAR trapianti del 2024 e delle RAR del disagio, anche nei presidi dei grandi centri urbani. Una situazione inaccettabile che penalizza i lavoratori e mette a rischio la qualità del servizio sanitario. È fondamentale rafforzare la medicina e l’assistenza territoriale, anche attraverso la creazione di ospedali di comunità, dotandoli del personale infermieristico e di supporto necessario. Tuttavia, è risaputo che il numero di infermieri laureati annualmente è inferiore a quello dei pensionamenti, il che rende urgente una revisione delle fonti di accreditamento delle strutture ospedaliere e territoriali. Tale revisione appare non solo necessaria, ma urgente, al fine di garantire la sostenibilità e l’efficienza del sistema sanitario nel suo complesso. Al fine di recuperare quel senso di appartenenza che ha storicamente contraddistinto i lavoratori dell’ARNAS Brotzu, si rende necessario un approccio integrato che agisca su diversi livelli. Ricreare un ambiente di lavoro sereno e stimolante, attraverso una rimodulazione dell’organizzazione che superi le criticità e i conflitti. È imprescindibile fornire risposte tangibili, anche di natura economica, a tutto il personale. Si rende necessario un piano di assunzioni straordinario e massivo per tutte le figure professionali, con una contestuale revisione, attraverso apposite disposizioni di legge, delle fonti di accreditamento, finalizzata a un più accurato calcolo del fabbisogno di personale. Pur considerando “eccessive” le notizie relative a un possibile riassetto della rete sanitaria regionale, con potenziali implicazioni significative sull’attuale ‘mission’ dell’ARNAS Brotzu, non intendiamo rimanere passivi di fronte a tali sviluppi, a salvaguardia sia dei cittadini che dei propri iscritti. Pertanto, la Uil Fpl ARNAS Brotzu, in considerazione di quanto sopra esposto, proclama formalmente lo stato di agitazione, preannunciando la volontà di intraprendere azioni di lotta sindacale, incluso lo sciopero”.

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