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facciata dell'ospedale San Giovanni di Dio illuminata con il tricolore facciata dell'ospedale San Giovanni di Dio illuminata con il tricolore

Giornata dell’epilessia, a Cagliari il San Giovanni di Dio si illumina di viola

Il 10 e 11 febbraio l’iniziativa di sensibilizzazione: in Sardegna sono circa 14 mila le persone affette dalla malattia e ogni anno ci sono 800 nuovi casi e 900 diagnosi di crisi isolate, con picchi tra giovani e anziani
La Redazione

Sono circa 14mila le persone in Sardegna affette da epilessia, con quasi 800 nuovi casi e 900 nuove diagnosi annuali di crisi isolate. I dati epidemiologici sardi, riportati dal Pdta regionale, indicano una prevalenza di 6,62 persone ogni 1.000 abitanti, con picchi più alti tra i giovani (10-14 anni) e gli anziani (over 85 anni).

In occasione della giornata internazionale dell’epilessia, il San Giovanni di Dio si illuminerà di viola: succederà nella notte tra il 10 e l’11 febbraio. L’obiettivo è sensibilizzare e promuovere l’informazione e la consapevolezza sulla malattia. 

«Il centro Epilessia del Policlinico è centro di riferimento regionale di II livello certificato dall’associazione nazionale Lice – spiega la professoressa Monica Puligheddu, direttrice di Neurologia del Policlinico Duilio Casula – dedicato in particolare alla presa in carico delle forme farmacoresistenti, in grado di fornire le diverse opportunità terapeutiche mediche». E sottolinea: «L’Azienda ospedaliero-universitaria di Cagliari è stata la prima in Sardegna ad avere attuato un percorso diagnostico terapeutico assistenziale (Pdta) per l’impianto dello stimolatore del nervo vago, una comprovata soluzione a lungo termine studiata per chi soffre di epilessia farmacoresistente».

«La valutazione pre-chirurgica avviene in collaborazione coi centri nazionali di chirurgia dell’epilessia e la neuromodulazione con stimolazione del nervo vago – afferma la professoressa Puligheddu – è inoltre attivo il percorso di transizione con i colleghi del centro Epilessia Pediatrica della Aob per la presa in carico, una volta passati all’età adulta».

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