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Dramma a Uta, detenuto si uccide in cella: è già il secondo nel 2025

Un carcerato si è tolto la vita nelle prime ore di questa mattina nella Casa Circondariale di Cagliari. A nulla sono valsi i soccorsi della Polizia penitenziaria e dei sanitari. Sono otto i reclusi che complessivamente quest’anno si sono tolti la vita in tutta Italia: “E’ una carneficina”
La Redazione

Ennesimo dramma nel carcere di Uta: un detenuto di origine straniera si è tolto la vita nelle prime ore della mattina. A nulla sono valsi i soccorsi della polizia penitenziaria e dei sanitari. È il secondo a Cagliari, come dichiara in una nota il segretario generale della Uilpa Polizia Penitenziaria, Gennarino De Fazio: “Dall’inizio dell’anno è già il secondo suicidio nel carcere del capoluogo sardo, mentre sono otto i reclusi che complessivamente si sono tolti la vita nel Paese, cui bisogna aggiungere un operatore in servizio presso la Casa Circondariale di Paola, in Calabria. 9 morti in solo 20 giorni, una vera e propria carneficina”.

    “Purtroppo, nelle prigioni la scia di morte prosegue senza soluzione di continuità, al ritmo di quasi un suicidio ogni due giorni in questo 2025 che è cominciato persino peggio di come si è concluso il tragico 2024 – osserva – Del resto, 16mila detenuti oltre i posti disponibili, 18mila unità mancanti alla Polizia penitenziaria, carenze nell’assistenza sanitaria, deficienze strutturali, insufficienze logistiche, penuria di equipaggiamenti e approssimazione organizzativa richiederebbero interventi concreti e a impatto immediato che non si intravedono nell’azione di governo. La soluzione celere non può di certo essere il commissario straordinario all’edilizia penitenziaria”, “Servono subito misure deflattive della densità detentiva e per potenziare gli organici del personale, assicurare l’assistenza sanitaria, avviare riforme complessive”, conclude De Fazio.

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