Piogge e neve sono state un sollievo per la Sardegna nella sua lotta alla siccità, sin dallo scorso autunno. Aumentano le scorte d’acqua negli invasi, come riportato dal bollettino di fine dicembre dell’Autorità di Bacino, con una percentuale arrivata al 41%. Ma soffrono ancora i territori del Nuorese.
Come emerso dal tavolo di crisi sulle criticità degli invasi di Olai e Govossai, sono diciassette i comuni che hanno visto ridursi le risorse idriche dall’acquedotto di Jann’e Ferru: Nuoro, Bolotana, Dorgali, Fonni, Gavoi, Lei, Lodine, Mamoiada, Oliena, Ollolai, Oniferi, Orgosolo, Orani, Orotelli, Ottana, Sarule e Silanus.
Le ultime rilevazioni segnalano un quantitativo disponibile di poco superiore ai 2,229 milioni di metri cubi pari (1,67 a Olai e 0,62 a Govossai) pari a meno del 20% della disponibilità massima autorizzata. Il dato, purtroppo, nelle ultime settimane ha continuato a segnare una costante diminuzione.
Da qui la predisposizione da parte di Abbanoa di un piano di razionamento per garantire il servizio idrico-potabile anche per i prossimi mesi se il periodo di siccità dovesse prolungarsi. A partire da lunedì 27 gennaio, è prevista l’erogazione a giorni alterni (24 ore di apertura seguite da 24 ore di chiusura) nei comuni interessati.
Nel frattempo saranno verificate nuove fonti locali d’approvvigionamento attualmente non sfruttate, eseguita una ricognizione sulle utenze sensibili, sulla disponibilità di serbatoi e attivati servizi sostitutivi con autobotti. Intanto è operativo il sistema di pompaggio che consente già ora di dirottare verso il potabilizzatore di Jann’e Ferru tutta la quantità d’acqua disponibile nel lago Govossai, che ha maggiore capacità di riempimento: il sistema sarà ulteriormente potenziato nei prossimi giorni. A Olai, l’invaso con i livelli più in sofferenza, verrà realizzata una presa con zattera che consentirà di attingere anche sotto il livello dell’opera di presa della diga.