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Centrali del Taloro, la Sardegna vince il ricorso. Todde: “Riaffermati i diritti per la gestione delle risorse idriche”

La richiesta della Regione contro Enel è stata accolta in Cassazione. La presidente: “Ora la costituzione di una Società Energetica”
La Redazione

È stato accolto dalla Corte di cassazione il ricorso della Regione contro Enel, relativo alle concessioni delle centrali idroelettriche del sistema Taloro. L’ha annunciato la presidente Alessandra Todde, facendo nascere un nuovo scontro politico con le opposizioni che ricordano come il ricorso sia stato avviato nella legislatura precedente.
    La questione: nel 2023 il Tribunale superiore delle acque pubbliche aveva ritenuto non legittimo il subentro della Regione, tramite l’Ente Acque della Sardegna, nella gestione delle grandi derivazioni idroelettriche. La Cassazione ha ribaltato questo giudizio, riconoscendo la legittimità delle azioni intraprese dalla Sardegna sulla base delle leggi regionali 17/2000 e 19/2006.

“Queste normative definiscono il ruolo centrale della Regione nell’uso delle risorse idriche per garantire il loro utilizzo pubblico e sostenibile – ha spiegato la governatrice – La sentenza della Cassazione rappresenta un passo fondamentale per riaffermare i diritti della Sardegna nella gestione delle risorse idriche e nel consolidamento di una politica energetica che punta sulle fonti rinnovabili. Questo risultato rafforza inoltre la posizione della Regione nella pianificazione del nuovo Piano Energetico Regionale e nella costituzione della Società Energetica della Sardegna. Un traguardo che segna una svolta verso un futuro più autonomo e sostenibile per la Sardegna”.
    

Per l’ex assessore dei lavori pubblici e segretario regionale dei Riformatori Aldo Salaris, “questo traguardo non nasce per caso, ma è il frutto di un ricorso presentato dal governo regionale di cui ero assessore. E ancor più, consapevoli dell’importanza strategica dell’acqua come risorsa da cui ricavare energia pulita, decidemmo di avviare investimenti significativi, tra cui il finanziamento per la progettazione di centrali idroelettriche. Parallelamente, abbiamo intrapreso una serie di azioni decisive: rivendicare nei confronti dello Stato e dei soggetti interessati la proprietà di una risorsa tanto preziosa quanto strategica come l’acqua e le derivazioni che ne conseguono. Da parte della Todde, dunque – osserva – un plauso sarebbe dovuto a chi ha lavorato concretamente affinché la Regione Sardegna potesse riaffermare i propri diritti nella gestione delle risorse idriche. Il rispetto per la continuità istituzionale e per il lavoro svolto da chi ci ha preceduto è un valore che andrebbe tutelato”.

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