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Sequestrati a Ravenna medicinali fatti a Cagliari: “Sono per Gaza, fateli partire”

Si tratta di uno sciroppo con un importante effetto sotto le bombe: protegge i polmoni dal pulviscolo che per giorni viaggia nell’aria dopo esplosione, studiato dalla cagliaritana Advanced Biomedical, di un palestinese italianizzato laureato in Farmacia all’Università di Cagliari che dichiara: “Fatelo partire, sono pronto a pagare le conseguenze penali”
La Redazione

Quel medicinale era destinato a zone di guerra in Medio Oriente attraverso la distribuzione di ong internazionali. Ma da circa un mese e mezzo si trova bloccato al porto di Ravenna per via di un sequestro preventivo d’urgenza applicato per “vendita di prodotti con segni mendaci”, in questo caso la dicitura ‘Made in Italy’. Si tratta – come riportato dai due quotidiani locali – di diversi quintali di flaconi di uno sciroppo per lenire patologie a carico dell’apparato respiratorio che avrebbe dovuto raggiungere Beirut e da lì essere poi distribuito in aree come Libano, Giordania, Iraq, Kurdistan e – avendone l’opportunità – pure Gaza. Tale farmaco – secondo esperti di settore – avrebbe un importante effetto sotto ai bombardamenti: protegge gli alveoli polmonari dal pulviscolo più fine che per giorni viaggia nell’aria dopo una deflagrazione.

    Il sequestro era scattato il 30 ottobre scorso e aveva riguardato esattamente 100.694 flaconi da 120 ml l’uno: ovvero 34 colli per 19 mila 50 chili, secondo quanto precisato ieri mattina davanti al Tribunale del Riesame di Ravenna dall’avvocato Luca Sannio del Foro di Nuoro che ne ha chiesto il dissequestro. I flaconi, ha precisato il legale, sono riconducibili alla Advanced Biomedical srl, società con sede a Cagliari il cui legale rappresentante, un palestinese giordano naturalizzato italiano e laureato in Farmacia all’università cagliaritana, attraverso l’avvocato ha lanciato un appello ai giudici ravennati: che i flaconi possano arrivare a destinazione, qualsiasi sia la sorte penale che toccherà a lui. Nel merito della questione, il legale ha depositato una consulenza di parte affidata al professor Silvio Lavagna della facoltà di Farmaceutica dell’università ‘La Sapienza di Roma’ nella quale si esclude che “l’attività sostanziale sia riconducibile a San Marino”, Paese dove si sarebbe svolta solo la parte residuale della lavorazione. Sarebbe invece l’Italia il Paese d’origine “del miscuglio del Fortuss che contiene il 63,5% in peso di materie prime e di eccipienti di origine italiana e prodotte” in Italia. Del resto la sua formulazione, secondo le carte depositate dal legale, è stata sviluppata da un’azienda con sede a Roseto degli Abruzzi (Teramo), la Health Progress srl, su richiesta della srl cagliaritana. Il collegio del Tribunale, presieduto dal giudice Piervittorio Farinella, si è riservato la decisione.

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