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Volo Cagliari-Bergamo 3 ore in ritardo, Ryanair incolpa il vento ma dovrà risarcire i passeggeri

La compagnia aerea: “Forti raffiche all’aeroporto sardo”. Ma, senza nessuna prova, arriva la legnata: i dettagli
Paolo Rapeanu

Ritardo sul volo Cagliari-Bergamo, la “scusa” del forte vento non basta: Ryanair condannata a risarcire due passeggeri

Il giudice di pace di Cagliari ha condannato la compagnia Ryanair al pagamento di 500 euro complessivi (250 euro per ciascun passeggero) come compensazione pecuniaria, in base a quanto previsto dal Regolamento (CE) n. 261/2004, a seguito del ritardo di oltre tre ore del volo FR4420 del 22 gennaio 2023, sulla tratta Cagliari–Bergamo.

Il volo, originariamente programmato con partenza alle 11:30 e arrivo alle 13:00, è decollato soltanto alle 15:34, atterrando a destinazione alle 16:47: un ritardo totale di 3 ore e 47 minuti. Durante il procedimento, Ryanair ha cercato di giustificare il disservizio adducendo "la presenza di forti raffiche di vento sull’aeroporto di Cagliari-Elmas", sostenendo che si trattasse di “circostanze eccezionali”.

Tuttavia, il giudice ha rigettato integralmente la tesi della compagnia, rilevando l’assenza di prove documentali che attestassero la chiusura dello scalo o l’interruzione del traffico aereo. Nella motivazione della sentenza, il magistrato ha ricordato che, secondo l’articolo 1681 del Codice Civile e la consolidata giurisprudenza (Cass. Civ. n. 20787/2004), spetta al vettore dimostrare di aver adottato tutte le misure necessarie per evitare il danno. Nel caso specifico, Ryanair non ha fornito alcuna evidenza in tal senso.

Inoltre, è stato ribadito il principio stabilito dalla Corte di Giustizia dell’Unione Europea nella sentenza del 19 novembre 2009, secondo cui i passeggeri di voli in ritardo di oltre tre ore hanno diritto alla stessa compensazione prevista per le cancellazioni. “Questa decisione conferma la validità del diritto dei passeggeri a essere risarciti in caso di ritardi prolungati”, commenta ItaliaRimborso. “Le compagnie non possono invocare genericamente il maltempo per eludere le proprie responsabilità. La normativa europea tutela i viaggiatori, e noi siamo pronti a farla valere in ogni sede”.

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