Nel 2018 una scritta con vernice bianca sul muro di cinta della tenuta di Surigheddu nelle campagne di Alghero: “Sa terra sarda a su populu sardo”. Ora, davanti al Tribunale di Sassari, a processo un gruppo di indipendentisti. “Un’azione di protesta per lottare contro l’abbandono di quelle terre che sono state offerte alle mire degli speculatori e devono essere restituite agli agricoltori e creare lavoro”, la rivendicazione di Bruno Bellomonte.
Con il 75enne, a processo per il reato di imbrattamento, anche Mario Sanna, 77 anni. Entrambi sono difesi dall’avvocata Giulia Lai. “Il muro (di proprietà della Regione, ndr), ma anche l’intera struttura, era abbandonato e pericolante. Con la nostra scritta non lo abbiamo imbrattato ma abbellito”, le parole di Bellomonte che in aula ha rivendicato e motivato la paternità del gesto.
Prossimo appuntamento in tribunale è per il 17 giugno. L’Associazione Libertade ha espresso solidarietà agli indipendentisti sotto processo: “Siamo solidali con gli imputati e insieme a loro sosteniamo la necessità che quelle terre vengano restituite al popolo. La tenuta di Surigheddu, di proprietà della Regione Sardegna, comprende 1200 ettari di terre fertilissime che dovrebbero essere restituite ai sardi affinché le coltivino e possano produrre di nuovo lavoro”.