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I giganti della spesa e dello shopping: ecco chi sono i padroni dei centri commerciali di Cagliari

Grandi fondi di investimento stranieri, assieme a gruppi locali, tra i quali big dell’imprenditoria cagliaritana come Cualbu, Zuncheddu, Puddu e Coop Cento
Ennio Neri

Spesa e shopping, i giganti padroni dei centri commerciali di Cagliari

Grandi fondi di investimento stranieri, assieme a gruppi locali, tra i quali big dell’imprenditoria cagliaritana come Cualbu, Zuncheddu, Puddu e Coop Cento. Sono i padroni dei centri commerciali di Cagliari e area vasta. Le grandi strutture portanti di un sistema fondato su un elemento chiave spesso invisibile al consumatore: la proprietà immobiliare. Le mura, più ancora delle insegne, determinano strategie, investimenti e capacità di attrazione. Analizzare la proprietà dei poli commerciali consente di capire come si muove il mercato e perché alcune strutture resistono meglio di altre. Anche in luce dell’imminente apertura del parco commerciale delle vecchie Ferriere Fas, accanto all’aeroporto di Elmas, destinata a sconvolgere l’attuale equilibrio.

Il ruolo dominante dei fondi internazionali

Nei principali poli urbani e metropolitani emerge Eurocommercial Properties, gruppo immobiliare olandese quotato in borsa. La società controlla le mura dei centri I Fenicotteri a Santa Gilla e Marconi a Pirri (creati dal gruppo dell’immobiliarista Sergio Zuncheddu) gestiti da Gallerie commerciali srl. Mentre Le Vele e Millennium a Quartucciu (nati da un progetto messo nero su bianco dall’impresa di Gualtiero Cualbu), sono gestiti dal colosso francese Klepierre che investe su restyling, sostenibilità energetica e servizi accessori con l’idea di fare del centro commerciale non un “luogo per lo shopping” ma una “destinazione esistenziale” (con cinema, sala giochi, ecc).

Conad e Carrefour: gestori, non proprietari

Nei centri I Fenicotteri e Marconi, l’area ipermercato fa capo a Spazio Conad, sotto l’ombrello di Conad Nord Ovest, cooperativa composta da imprenditori locali organizzati in società come Sarda Nord-Ovest S.r.l.. Alle Vele, l’ipermercato mantiene l’insegna Carrefour, con gestione affidata ai gruppi imprenditoriali sardi.


Il modello dell’imprenditoria locale

Accanto ai fondi internazionali, il Cagliaritano mostra esempi di proprietà radicata nel territorio. Il centro I Mulini (costruito dal gruppo Puddu) appartiene alla famiglia Grendi, attraverso S.G.I. S.r.l.. Qui la proprietà resta sarda e dialoga con una gestione in franchising. Questo modello rafforza il legame con l’economia locale e garantisce maggiore flessibilità decisionale.

Il caso Sestu: investitori diversi, stessa logica

A La Corte del Sole (realizzata dalla Coop Cento) la proprietà passa al fondo tedesco Union Investment. Anche in questo caso, il valore immobiliare guida le scelte. Concepito come meta “di destinazione”, l’assenza di un ipermercato tradizionale e la presenza di medie superfici dimostrano come il proprietario plasmi il format commerciale in funzione della rendita e del posizionamento territoriale.

Poli autonomi e asset specializzati

Conforama San Sperate rappresenta un’eccezione. L’azienda possiede direttamente l’immobile e agisce come retailer unico. Questo asset autonomo punta su acquisti pianificati e non dipende dalle dinamiche di galleria. Allo stesso modo, realtà autonome come Ovs La Playa valorizza l’immobile urbano senza sottostare alle regole dei grandi centri.

Perché la proprietà conta

La proprietà dei centri commerciali di Cagliari e area vasta influenza canoni, mix merceologico, servizi e capacità di adattamento. I fondi internazionali garantiscono capitali e visione finanziaria, mentre gli imprenditori locali offrono radicamento e velocità decisionale. Dal confronto tra questi modelli nasce l’equilibrio – sempre più complesso – del grande commercio cagliaritano. Un bilanciamento che sta per spezzarsi con l’arrivo del nuovo parco commerciale di Elmas.

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