La sindrome sgombroide è un’intossicazione alimentare che può colpire chi consuma pesce o molluschi mal conservati. Non si tratta di un’allergia, ma di una reazione causata dall’istamina, sostanza che si forma quando batteri presenti nei tessuti del pesce trasformano l’amminoacido istidina.
Sindrome sgombroide, come si sviluppa
La sindrome sgombroide si manifesta soprattutto in specie della famiglia degli sgombridi, come tonno, sgombro, sardine e alici. Tuttavia, anche molluschi come il polpo possono provocarla se non vengono conservati correttamente. Il rischio aumenta quando il pesce o i molluschi restano troppo a lungo a temperatura ambiente o in frigoriferi mal regolati. L’istamina prodotta non scompare con la cottura o la conservazione in scatola.
Il caso di Cagliari
A fine agosto 2025, undici persone hanno accusato sintomi riconducibili alla sindrome sgombroide dopo aver consumato piatti a base di polpo in un ristorante del centro di Cagliari. I clienti hanno subito arrossamento del viso, nausea e disturbi gastrointestinali, e sono stati ricoverati negli ospedali Brotzu e SS. Trinità per accertamenti. I Carabinieri del NAS, insieme al personale dell’ASL, hanno sequestrato campioni di polpo e sospeso l’attività del locale, aprendo indagini sulla filiera di approvvigionamento. La vicenda conferma che anche prodotti considerati sicuri possono diventare pericolosi se non rispettano rigorosamente la catena del freddo.
Sintomi e prevenzione
I sintomi tipici compaiono entro 30 minuti – 2 ore dal consumo e includono arrossamento, prurito, palpitazioni, nausea e diarrea. La maggior parte dei casi è moderata, ma soggetti vulnerabili possono sviluppare complicanze più serie.
Per prevenire il rischio, è fondamentale acquistare pesce e molluschi da rivenditori affidabili, verificare la freschezza, mantenere la catena del freddo e assicurarsi che ristoranti e locali rispettino le norme di sicurezza alimentare.
In caso di sintomi sospetti, occorre rivolgersi subito a un medico. La vicenda di Cagliari ricorda che la corretta manipolazione e conservazione del cibo resta la principale difesa contro la sindrome sgombroide.