Il sistema idrico del Sud Sardegna e del Cagliaritano continua a vivere una condizione di sofferenza, per la siccità, che preoccupa Coldiretti Cagliari e tutto il mondo agricolo del territorio, alimentando le incertezze per il futuro. Secondo l’ultimo report dell’Autorità di Bacino, infatti, il quadro resta critico con livelli d’invaso preoccupanti in molte aree, in particolare nell’alto Cixerri e in alcune zone del Sulcis, dove la situazione è definita di emergenza da un lato e di pericolo elevato dall’altro.
Sos siccità, inizia a tremare anche il Cagliaritano
In un contesto di restrizioni ancora attive sull’uso dell’acqua, la Coldiretti Cagliari torna a lanciare l’allerta: “servono interventi urgenti e strutturali per mettere in sicurezza il sistema idrico e garantire agli agricoltori la possibilità di programmare il proprio lavoro”, sottolineano Giorgio Demurtas e Giuseppe Casu, presidente e direttore.
Stando all'ultimo bollettino dell'Autorità di bacino negli invasi sardi è presente solo il 39.2% di acqua ossia 716,23 milioni di metri cubi su 1824 milioni di metri cubi autorizzati.
PREOCCUPAZIONI. “Il sistema agro pastorale del Sud Sardegna continua a vivere un momento di grande preoccupazione per la situazione idrica deficitaria che non possiamo più permetterci – sottolinea Giorgio Demurtas, presidente di Coldiretti Cagliari – le soluzioni tampone non stanno producendo gli effetti sperati e per questo rilanciamo sulla necessità di un piano serio per sostenere gli invasi, aumentarne la capacità e potenziare le infrastrutture che permettano l’interconnessione tra i bacini. Solo così potremo garantire stabilità alle imprese agricole e all’intero territorio”, precisa.
ESEMPIO BALLAO. Coldiretti valuta positivamente l’ultimo intervento della Regione che ha affidato al Consorzio di Bonifica della Sardegna Meridionale la competenza gestionale delle opere incluse a Ballao.
“È un segnale incoraggiante e di attenzione al ruolo degli agricoltori e del Consorzio di Bonifica - precisa Casu - è un esempio che deve essere seguito perché ridare centralità ai Consorzi significa restituire proprio agli agricoltori il diritto di gestire il proprio destino".
I Consorzi sono enti nati dal territorio, conoscono i bisogni reali e possono agire con tempi molto più rapidi rispetto a strutture burocratiche spesso distanti dalle imprese”, sottolinea il direttore di Coldiretti Cagliari. "
Ogni crisi che colpisce l’agricoltura e l’allevamento spinge via le persone dalle campagne, alimenta lo spopolamento e lascia intere aree senza presidio. Dove non ci sono più agricoltori e allevatori, che sono i primi custodi del territorio – dice - aumentano i rischi di incendi, degrado ambientale e perdita di identità dei nostri paesi.
RISPARMI. Per Coldiretti, investire oggi nelle opere di gestione e risparmio idrico significa anche risparmiare domani sulle risorse pubbliche destinate agli indennizzi e agli aiuti straordinari per le perdite causate da siccità e cambiamenti climatici.
“Ogni euro investito in progettazione e prevenzione – concludono Demurtas e Casu – vale molto più di un risarcimento evitato. È il momento di passare dalle emergenze alla programmazione, con una strategia chiara per il futuro idrico della Sardegna”.