Emergenza sicurezza nelle carceri della Sardegna, tra pochi nuovi poliziotti e un’infornata di personaggi poco raccomandabili tutti al 41 bis. A denunciarlo è la UilPa col suo leader sardo Michele Cireddu: “Un’ennesimo scippo del dipartimento dell’amministrazione penitenziaria alla Sardegna, le promesse non mantengono il passo con le assegnazioni e la sicurezza dell’Isola è in pericolo”, tuona Cireddu.
“In sede di riunione a livello nazionale, era stato proposto un incremento di 91 unità per la Sardegna, un dato che già di per sé non rispettava la reale percentuale di carenza del personale rispetto alle altre regioni. E come se non bastasse, a questo squilibrio iniziale si è aggiunta l’incredibile e inaccettabile beffa: la decisione finale del Dipartimento ha ridotto ulteriormente le assegnazioni a sole 78 unità“.
E il calo è ancora più grave, se si sommano bene tutti i numeri. Per la UilPa "questo provvedimento non solo conferma la nostra convinzione che la Sardegna continui a essere trattata ingiustamente, ma determina, dopo la fine degli incrementi, la percentuale di carenza organica più alta in assoluto tra tutte le regioni d'Italia".
Il tutto "mentre si assegnano con disinvoltura 100 ulteriori detenuti 41-bis all'Isola, si nega il personale necessario per gestirli, mettendo a dura prova gli agenti e compromettendo la sicurezza".
Un quadro molto grave, insomma: "A questo si aggiunge un altro elemento che solleva forti preoccupazioni e che necessita di immediate risposte. Sembrerebbe che i fondi destinati alle missioni per il personale operativo vengano utilizzati per fini diversi, come il pagamento delle scorte che accompagnano dirigenti del Ministero in località turistiche sarde. Se questa circostanza fosse confermata, lo scandalo sarebbe di proporzioni inaudite, specialmente alla luce dei ritardi nei pagamenti degli arretrati delle missioni del personale di Uta, che attendono da quasi un anno".
"La situazione è insostenibile. La prossima riunione a livello regionale sarà, di fatto, una "guerra tra poveri", dove dovremo distribuire questa vergognosa elemosina dipartimentale di 78 unità, che al netto dei pensionamenti non farà altro che confermare e aggravare la nostra già drammatica carenza organica. La classe politica sarda, di fronte a questo scempio, oltre a sterili e inutili doglianze sull'arrivo dei 41 bis, che cosa fa per tutelare concretamente la nostra Regione? La risposta è nel silenzio assordante e nella mancanza di azioni concrete, che lasciano la Polizia Penitenziaria sarda in balia di decisioni calate dall'alto, senza alcun riguardo per le nostre necessità e la nostra sicurezza".
"La Uil Pa comtinuerà a battersi con tutte le sue forze affinché la Sardegna ottenga ciò che le spetta e sia trattata con la dignità e il rispetto che merita. Auspichiamo che il sottosegretario alla Giustizia se dovesse riproporre le passerelle negli Istituti della regione eviti di distribuire false promesse al personale il quale ha già dimostrato di saper distinguere tra parole e fatti concreti e non è più disposto a subire l'ennesima beffa".