La vita assurda di una donna a San Sperate. Da una casa fatiscente al civico 93 di via Monastir a uno dei letti della terapia intensiva e pneumologia del Santissima Trinità di Cagliari il passo, per Noemi Giustri, all’improvviso si è fatto molto breve. “Ho 49 anni e soffro di una forte asma bronchiale. Per colpa della muffa e della polvere sono finità così. I medici”, racconta la donna, a fatica, da letto dell’ospedale, “mi hanno trovato un polmone collassato e una pressione sempre alta.
La vita assurda di una donna a San Sperate, Noemi Giustri
Spero di salvarmi, ma quando starò meglio non voglio tornare in quell’abitazone”. La quarantanovenne non lavora, il marito Gianluca Deidda, 52 anni, è diventato a tutti gli effetti il suo “caregiver”. Una vita, se così si può definire, scandita da medicine, dolori e sos improvvisi.
“Cerchiamo un’altra casa, sì”, conferma il marito della Giustri, “e abbiamo i soldi per un affitto, anche in paesi diversi da San Sperate o addiritttura a Cagliari”. Budget di spesa massimo? “Circa 500 euro al mese. Prendiamo 1290 euro al mese di pensione e accompagnamento più 1050 di reddito di inclusione sociale”. Il denaro, quindi, non manca. “Ma nessuno vuole farci lo straccio di un contratto perchè non abbiamo un lavoro fisso”. Chiunque possa aiutare concretamente Noemi e Gianluca può farlo contattandoli entrambi su Facebook o su Tik Tok”.
La speranza è una, cioè che qualcuno si fidi della bontà della coppia e possa ospitarla almeno sino a quando Noemi Giustri non starà meglio e non tornerà a camminare da sola, a San Sperate o a Caglari non importa.