A Quartu, per ragazzini e famiglie, ecco un’area protetta e sicura
Ha preso avvio oggi a Quartu il primo meeting del progetto DesTEENazione – Desideri in azione, destinato all’ambito PLUS Quartu-Parteolla.
Obbiettivi? Contrasto delle fragilità giovanili e valorizzazione delle energie adolescenziali.
Due giorni di dialogo, incontro, partecipazione, alla presenza di tantissimi studenti della secondaria di primo e secondo grado, per costruire insieme ai ragazzi un futuro diverso.
Dai sogni all’azione: i giovani protagonisti del nostro territorio. È il filo conduttore del progetto finanziato dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali per un valore di 3 milioni di euro.
I saluti istituzionali hanno aperto la due giorni all’hotel Califfo che svilupperanno nuove comunità adolescenti, alla presenza degli istituti Brotzu, Levi e Motzo nella giornata di mercoledì, cui farà seguito giovedì uno spazio per le scuole secondarie di primo grado.
“Stiamo costruendo un contenitore che dovrà vivere con le iniziative dei giovani, mettendo dentro le loro ambizioni, le loro speranze, anche le loro paure. È infatti sempre più necessario credere maggiormente nelle nuove generazioni - ha dichiarato il Sindaco di Quartu Graziano Milia -. Nei giorni scorsi ricorrevano i 50 anni della morte di un grande intellettuale italiano, Pierpaolo Pasolini, che diceva ai giovani degli anni ‘60-’70 di “ribellarsi, ma con grazia”. Chiedeva ai giovani di avere un atteggiamento non violento ma propositivo; non precludeva quindi la possibilità, e anche la necessità di ribellarsi. Anche i giovani di oggi dovrebbero ribellarsi a tante cose che la mia generazione ha fatto male. Stiamo consegnando loro un mondo che sotto tanti punti di vista genera paure, per esempio in merito ai cambiamenti climatici. È un mondo dove ormai è difficile dialogare, dove è quasi impossibile trovare luoghi dove si può discutere, maturare insieme, esprimere le proprie ambizioni. Devono ribellarsi con la forza dell'intelligenza e dello studio. Questa esperienza offrirà appunto la possibilità di esprimersi e di crescere”.
Concetti ribaditi anche dall’Assessore comunale ai Servizi sociali e alle Politiche generazionali Marco Camboni: “Un progetto che è stato pensato dagli adulti ma guarda al mondo dei giovani, perché vogliamo vada incontro a tutte quelle che sono le loro aspirazioni, e anche le loro preoccupazioni. È un progetto che contrasta il disagio dell'adolescenza e che non vuole limitarsi all’aggregazione, alla socializzazione, ma si articolerà anche in progetti lavorativi. Proprio per questo verrà costruito fattivamente dai ragazzi. Il mondo adulto mette in campo delle opportunità, i giovani costruiscono il futuro. E in questo caso i nostri ragazzi potranno lavorare alle conseguenzialità progettuali, costruendo quindi il proprio futuro, che inizia adesso, con la formazione e l'incontro di esperienze positive”.
È poi intervenuto l’Assessore all’Igiene e Sanità e all’Assistenza sociale della Regione Sardegna Armando Bartolazzi: “Grazie a questo progetto oggi avete un’importante opportunità da sfruttare. Permetterà infatti di creare dei punti di aggregazione dove potrete sviluppare i vostri talenti; ecco perché riuscire a ottenere risultati in questo caso dipende molto da voi. Provengo da una famiglia normale, da un quartiere popolare; posso quindi testimoniare personalmente che è possibile riuscire a raggiungere i propri obiettivi, bisogno solo ascoltarsi e lavorare sulla propria capacità di comunicare e di confrontarsi”.
Il Sindaco di Burcei Simone Monni ha portato la sua testimonianza diretta: “Ho 35 anni e sono Sindaco da 5 anni; mi sono infatti candidato quando avevo appena 30 anni. È una grandissima responsabilità, però una delle motivazioni per cui ho scelto di intraprendere questo percorso è stata proprio voler dar voce ai giovani della mia comunità. Questo progetto è un’occasione per costruire insieme un futuro diverso, più vicino ai bisogni delle nuove generazioni”.
In rappresentanza del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, il dirigente Renato Sampogna ha ricordato come ‘DesTEENazione – Desideri in azione’ “sia stato selezionato tra un lungo elenco di progetti, con tantissimi Comuni che avevano presentato domanda di finanziamento. La bontà della proposta dell’Ambito PLUS Quartu-Parteolla è certificata dal posizionamento in graduatoria”. Francesco Feliziani, Direttore Generale dell’Ufficio Scolastico Regionale per la Sardegna ha sottolineato come “ognuno di noi affronta ogni giorno delle difficoltà: quello che fa la differenza è come le affrontiamo. Noi adulti dobbiamo mettere a disposizione dei ragazzi delle opportunità e questo progetto è appunto un'occasione. Chi potrà fare la differenza sono proprio i giovani”. Presente anche Maria Greca Piras, Garante per l’Infanzia e l’Adolescenza del Comune di Quartu Sant’Elena, che ha a sua volta sottolineato, anche in virtù del suo passato da Dirigente scolastica “la necessità di non sprecare questa grande occasione per i giovani di Quartu e degli altri Comuni coinvolti”.
L'obiettivo del progetto ‘DesTEENazione – Desideri in azione’ è la creazione di spazi multifunzionali di esperienza, luoghi fisici dove gli adolescenti del territorio possano ritrovarsi, dove possano sperimentare autonomia, partecipazione, inclusione, capacità di agire nei propri contesti di vita. Si tratta quindi della creazione di un vero e proprio luogo di aggregazione, dove i ragazzi e le ragazze si potranno incontrare, dove potranno sperimentare una serie di attività, secondo varie linee del progetto. La sede individuata, che sarà ampiamente rinnovata, è ubicata in via Monsignor Angioni.
Nasceranno nuovi servizi a libero accesso, per ragazzi e ragazze, e per le relative famiglie che vorranno accedere, sempre a titolo gratuito. Si intende così creare una rete, partendo da ciò che già esiste sul territorio, ragionando su cosa può essere valorizzato e lavorando su una serie di servizi utili e interessanti per i giovani. Il focus ha infatti a che fare con le passioni, con i talenti. Sarà quindi uno spazio riservato a coloro che hanno voglia di partecipare alle attività, di conoscere un po' meglio sé stessi, quelle che sono le proprie risorse, con particolare riguardo per ragazze e ragazze tra 12 e 17 anni, e in forma più residuale per quelli tra i 18 e i 21 anni che vivono fuori dalle famiglie d’origine. Altri destinatari saranno le famiglie nei quali sono presenti adolescenti che in questa fase di vita necessitano di un consulto, di un supporto.
È la conferma dell'opportunità di progettare insieme. Troppo spesso i programmi rivolti ai ragazzi vengono calati dall'altro, decisi dagli adulti. In questo caso invece si intende dare spazio ai giovani, permettere loro di partecipare alle decisioni che li riguardano. È un percorso che richiede tempo, ma che porterà alla costituzione di un vero e proprio documento, un Patto educativo territoriale, all'interno del quale tutte le persone che partecipano a vario titolo al tavolo potranno impegnarsi nel fare qualcosa di concreto. Il meeting di questi giorni è appunto una prima tappa in questa direzione.