“Anche io voglio i numeri, ma quelli che portano benessere, non quelli che distruggono il territorio”. Con queste parole il sindaco di Muravera, Salvatore Piu, motiva la scelta dell’amministrazione comunale di limitare l’accesso alle spiagge dello Scoglio di Peppino, Piscina Rei, Monte Nai, Tziu Franciscu, Capo Ferrato. A partire dall’estate 2025, queste località saranno soggette a numero chiuso, con ingressi contingentati in base alla disponibilità di parcheggi. Criteri che potranno essere applicati anche all’arenile di San Giovanni, vicinissima al paese. LEGGI ANCHE: Muravera, spiagge a numero chiuso: si parte
Ecco cosa cambia nelle spiagge di Muravera
“Non tutte le spiagge sono uguali. Ogni tratto del nostro litorale ha caratteristiche diverse e criticità specifiche. Lo Scoglio di Peppino, ad esempio, è un caso emblematico: l’arenile in territorio di Muravera, parcheggi e concessioni insistono su quello di Castiadas. Qui serve una visione comune tra enti, perché le competenze sono frammentate”. Il principio guida sarà semplice: “L’accesso deve essere legato alla reale capacità di accoglienza. Il nostro obbiettivo non è escludere ma proteggere. Se un’area può ospitare 500 persone non possiamo lasciarne entrare 5000. Questo porta solo degrado, sovraffollamento, sparizione della sabbia”.
Le spiagge coinvolte nel provvedimento verranno regolamentate sulla base dei parcheggi individuati – circa 500 stalli in tutto – che verranno gestiti da una società incaricata. Le tariffe sono già state definite: da 6 a 10 euro al giorno per le auto, da 4 a 7 per le moto, e da 9 a 15 per i camper. Residenti e proprietari di seconde case potranno usufruire di abbonamenti agevolati. “Siamo consapevoli delle perplessità e delle critiche – continua Piu – Ma il sovraffollamento è già una realtà. Non possiamo più ignorarlo. Chi ci accusa di voler ‘cacciare i turisti’ sbaglia prospettiva: non si tratta di chiudere le porte, ma di preservare l’equilibrio. Senza un ambiente sano e fruibile, non c’è futuro neppure per il turismo”.
Il sindaco sottolinea anche la necessità di un approccio puntuale: “Non possiamo applicare la stessa soluzione a tutte le spiagge. Piscina Rei, per esempio, è situata in una zona umida, con vincoli e criticità ambientali specifiche. I parcheggi sono stati individuati, ma non ancora delimitati: senza quel passaggio non possiamo fissare un numero massimo di accessi. Stesso discorso per Monte Nai e Tziu Franciscu”, dice Piu. “Se vogliamo un turismo di qualità, dobbiamo mettere ordine. Non possiamo più permetterci di consumare il territorio. Il turismo che porta solo caos e rifiuti non è sviluppo, è inquinamento. Le nostre spiagge devono restare belle e accessibili, ma con intelligenza. Il nostro tratto di costa è lungo 37 chilometri – conclude Piu – e ogni tratto va gestito con cura. Non stiamo chiudendo le spiagge. Stiamo proteggendo il futuro”.