Il festival culturale lascia Cagliari, “troppa burocrazia”, il Comune cerca di riaprire un dialogo
Il festival nato nel cuore del quartiere storico di Cagliari della Marina lascia la sua città: la prossima edizione di Marina Cafè Noir sarà a giugno 2026, ma ancora non si sa dove. Di sicuro, a oggi, non nel capoluogo sardo. Dopo quasi un quarto di secolo è un colpo comunque durissimo per il mondo della cultura “casteddaia”. E la politica, tra stupore e proclami, cerca in qualche modo di capire se sia possibile una ricucitura con “Chourmo”, l’organizzazione dalla quale è nato l’evento.
Dalla maggioranza parla Marta Mereu, con accanto tutti i consiglieri del centrosinistra: “Il Marina Café Noir non è solo un festival letterario: è parte della storia culturale di Cagliari, un appuntamento che negli anni ha saputo intrecciare letteratura, impegno civile e partecipazione popolare, coinvolgendo generazioni diverse e dando visibilità alla nostra città in ambito nazionale e internazionale. Per questo”, afferma, “il nostro primo sentimento è di riconoscenza verso chi, con dedizione e passione, ha reso questo evento un punto di riferimento nel panorama culturale regionale e nazionale”.
"Proprio per questo, la notizia ci sorprende", ammettono la Mereu e tutti i consiglieri. "Sorprende che arrivi nell’anno in cui questa amministrazione ha triplicato le risorse destinate ai bandi culturali, incrementando in modo significativo i fondi a disposizione di associazioni, operatori e realtà che, come il Marina Café Noir, contribuiscono a rendere Cagliari una città viva e creativa". L'auspicio? "Noi crediamo che la cultura sia un terreno di costruzione collettiva: il luogo in cui una comunità si riconosce, si confronta e cresce. Ed è con questo spirito che vogliamo riaprire il dialogo con l’associazione Chourmo, convinti che il confronto possa portare a una nuova stagione di collaborazione e a un rilancio condiviso del Festival. La cultura, per noi, resta una priorità politica e civile: non un palcoscenico per la propaganda, ma un bene comune da difendere e coltivare insieme".
Dai banchi dell'opposizione, ecco l'interrogazione urgente al sindaco Massimo Zedda a firma di tutti i consiglieri del centrodestra, primo firmatario il capogruppo di FdI, Pierluigi Mannino: "Da quanto asserito pubblicamente sui social dagli organizzatori, la motivazione di tale decisione sembrerebbe riconducibile alla troppa e farraginosa burocrazia e ad un interesse sempre più labile da parte dell’amministrazione comunale che, probabilmente, ha iniziato a percepire il festival non più come una risorsa unica e originale. Simili criticità, se non affrontate, rischiano di ripercuotersi e di disincentivare altre iniziative culturali indipendenti, spesso fautrici di innovazione, cambiamento e coesione sociale".
Da qui l'appello ufficiale al sindaco Massimo Zedda: "Appare indispensabile e urgente rivedere in modo completo le politiche locali sulla cultura così da supportare le manifestazioni consolidate, agevolandone la continuità con strumenti economici e amministrativi più idonei, e favorire la nascita di nuove" e "un aiuto più organizzato e una maggiore sinergia tra Comune e associazioni culturali possono assicurare non solo che esperienze come il Marina Cafè Noir continuino a esistere, ma anche che si sviluppino e sia d’esempio. Zedda e Giunta sono stati informati sui motivi specifici che hanno spinto l'associazione Chourmo a optare per la chiusura del Marina Cafè Noir a Cagliari e che tipologia di interventi vuole fare per far sì che eventi culturali di indiscusso pregio come il festival Marina Cafè Noir non siano costretti ad abbandonare Cagliari o a cessare del tutto la loro attività?".; 3. Se non si valuti l'idea di creare una sede fissa di dialogo con chi organizza i principali eventi culturali cittadini, con l'obiettivo di trovare soluzioni stabili per agevolare e supportare tali iniziative; 4. Se il Comune abbia in programma di promuovere, insieme agli enti del settore, un approccio coordinato per il turismo culturale e creativo che metta in risalto eventi, luoghi e capacità, anche al fine di contribuire alla settorializzazione e alla destagionalizzazione del turismo isolano; 5. Se si stia considerando di rivedere i parametri con cui si finanziano e si valutano gli eventi culturali, puntando a favorire la costanza, la validità e la potenzialità dei progetti anche in prospettiva delle ripercussioni sul tessuto locale e regionale
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