In un laboratorio artigiano nel cuore della Trexenta, a Guasila, un falegname ha deciso di cambiare le regole. Non si parla di macchine robotizzate o algoritmi: l’innovazione, in questo caso, riguarda il tempo. Marcello Cara, 42 anni, titolare di una falegnameria nella zona industriale di Guasila, ha introdotto la settimana lavorativa di quattro giorni, mantenendo intatti stipendi e carichi di lavoro.
Guasila, il falegname “fan” della settimana corta
L’esperimento è iniziato a luglio, con un semplice annuncio ai suoi due dipendenti: “Dal lunedì al giovedì, poi tre giorni liberi”. Nessun recupero, nessuna clausola nascosta. I colleghi hanno pensato a uno scherzo. Invece, si trattava di un cambio strutturale ispirato a un articolo sulla settimana corta applicata da Lamborghini. “Ho pensato: se funziona con duemila operai, perché non provarci anche in piccolo?”, racconta l’artigiano a L’Unione Sarda.
La nuova organizzazione ha richiesto un’attenta revisione di ritmi e obbiettivi. Le otto ore quotidiane si sono concentrate nella fascia 6:00–14:00, evitando il caldo estivo e favorendo la concentrazione. A fine mese, la falegnameria ha rispettato tutte le consegne. Nessun ritardo. Nessun calo nella produttività.
“Abbiamo più tempo per noi e per le famiglie”, dice Carlo Pilloni, 46 anni, di Selegas. “È come avere un weekend allungato ogni settimana.”
Matteo Lai, 24 anni, da Siurgus Donigala, ha trasformato i venerdì in giornate di mare. “Gli amici non ci credevano. Mi chiedevano se il capo cercasse altri operai!”, scherza. Marcello Cara non parla di rivoluzione, ma di equilibrio: “Se l’azienda va bene e i lavoratori stanno meglio, allora lavorare meno serve a lavorare meglio”. Un esempio concreto, nato lontano dai grandi centri, che potrebbe ispirare altri piccoli imprenditori.