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Francesca Deidda, il fratello: “Mia sorella ha capito che stava per morire”

Sulla mano destra della donna sono state trovate lesioni riconducibili a una difesa: avrebbe quindi tentato di sfuggire all’aggressione del marito Igor Sollai che, secondo gli accertamenti, l’ha colpita alla testa con almeno otto martellate, non lasciandole scampo
La Redazione
Francesca Deidda

“Mi angoscia sapere che mia sorella era lucida e ha capito che stava per morire”. Così Andrea, il fratello di Francesca Deidda, la 42enne sparita da San Sperate, un paese a una ventina di chilometri da Cagliari, il 10 maggio scorso e i cui resti furono poi trovati il 18 luglio in un borsone nelle campagne tra Sinnai e San Vito, vicino alla vecchia statale 125, uccisa dal marito, Igor Sollai, 43 anni, reo confesso del delitto, in carcere a Uta con le accuse di omicidio volontario premeditato aggravato e occultamento di cadavere.

    Andrea ha parlato con l’avvocato Gianfranco Piscitelli che lo rappresenta come parte civile dopo aver appreso le risultanze della consulenza tecnica voluta dalla procura, che la sorella non stava dormendo quando è stata aggredita dal marito, ma si è difesa. Il giovane ha appreso dei risultati degli accertamenti dalla stampa e si è confrontato con il suo legale.

    “Io da ieri sto molto male per questo esito – ha detto il fratello di Francesca all’avvocato – mi angoscia sapere che era lucida e ha capito che stava per morire. Quando si supponeva che probabilmente dormiva mi faceva meno male”.

     Secondo quanto emerso dagli accertamenti dell’anatomopatologa Giulia Caccia, sulla mano destra di Francesca sono state trovate lesioni riconducibili a una difesa: la donna avrebbe quindi tentato di sfuggire all’aggressione del marito che, secondo gli accertamenti, l’ha colpita alla testa con almeno otto martellate, non lasciandole scampo.

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